mercoledì 7 maggio 2014
L'arcivescovo di Torino auspica che venga restituita «sicurezza per il futuro e speranza per le giovani generazioni».  Il titolo crolla in Borsa: -11,69%.
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L'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, esprime "attenzione e incoraggiamento per gli obiettivi che sono stati illustrati" dall'ad Sergio Marchionne, ieri, da Detroit per quanto riguarda le prospettive future di Fca, e auspica che "il progetto industriale presentato sia capace di coinvolgere progressivamente e in tempi il più" possibile ristretti i lavoratori dello stabilimento di Mirafiori che ancora sono all'interno del sistema di cassa integrazione, per restituire loro sicurezza per il futuro e speranza per le giovani generazioni". "In un cammino che sappiamo essere di profondo cambiamento per questa azienda, - dice in una nota monsignor Nosiglia - ritengo importante riconoscere l'impegno profuso dai suoi responsabili per sollecitare nel nostro Paese una cultura industriale con caratteristiche globali capaci di valorizzarne la storia e le competenze. Nelle sue diverse componenti il progetto presentato può essere veramente considerato, in una logica di profondo cambiamento, - prosegue - un 'nuovo libro' e non solo di un 'nuovo capitolo', con l'obiettivo straordinario di raggiungere la piena occupazione come una delle dinamiche necessarie per promuovere uno sviluppo". Per l'arcivescovo di Torino è "un segno positivo il fatto che il progetto presentato preveda interventi concreti, non solo in termini finanziari, ma anche di fiducia nel sistema-Paese che è chiamato a vivere un importante tempo di cambiamento e di faticosa ricerca di nuove opportunità, cercando di vincere la paura di rischiare strade nuove anche nel suo assetto istituzionale". Landini (Fiom): andare verso i contratti di solidarietà per il gruppo - Alla luce della situazione attuale di Fiat "con circa il 60% degli addetti di Fiat Auto coinvolti da cassa integrazione o da contratti di solidarietà, e a un 50% di addetti dell'intero gruppo in cassa integrazione o solidarietà" sarebbe "andare sulla strada del contratto di solidarietà per l'insieme del gruppo". Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. A giudizio di Landini, che ha commentato il piano industriale presentato ieri negli Stati Uniti da Fiat-Chrysler, sottolineando come vi possa essere il rischio di continuare periodi di cassa integrazione se gli obiettivi produttivi da qui al 2018 non fossero centrati, l'ipotesi di andare sulla strada del contratto di solidarietà per l'insieme del gruppo "potrebbe anche essere un modo per la Fiat di confermare quanto sta dicendo" in fatto di creazione di nuovi prodotti nel piano industriale svelato ieri. Di fatto, ha puntualizzato ancora il segretario generale della Fiom, "continuiamo a pensare che l'uso dei contratti di solidarietà sia importante come doppio segnale: sul piano retributivo per i lavoratori e perché ridistribuisce su tutti". Questi elementi, ha concluso Landini, "sono importanti per dire che siamo di fronte a un possibile libro nuovo" come è stato ieri definito negli Stati Uniti il nuovo piano industriale presentato da Fiat-Chrysler.Farina (Fim): grazie ad accordi possiamo guardare al futuro - "Oggi si è chiuso un cerchio di un'azione sindacale responsabile che abbiamo intrapreso negli ultimi anni; grazie agli accordi sindacali sottoscritti e in una situazione di forte crisi del settore e oggi possiamo guardare positivamente al futuro". Lo afferma il segretario generale della Fim Cisl, Giuseppe Farina, commentando il nuovo piano piano industriale di Fca per il 2014-2018. Vavassori (Anfia): serve politica industriale del settore - "Il progressivo incremento deivolumi produttivi nel nostro Paese, con uno spostamento della gamma verso i segmenti a più elevato contenuto tecnologico, è un elemento importante al quale la filiera automotive nazionale guarda con molto interesse". È il commento di Roberto Vavassori, presidente di Anfia, l'associazione delle case auto nazionali. "Poter contare su volumi produttivi importanti in Italia, tuttavia - prosegue Vavassori - significa dare alle imprese unaprospettiva di crescita in termini di innovazione tecnologica e di nuovi investimenti in ricerca e sviluppo elementi decisivi nella salvaguardia della competitività. Ma oltre al rilancio della produzione, è necessario anche lavorare sul contesto in cui l'industria opera. L'Italia ha bisogno di politiche industriali adeguate a sostegno del settore". Angeletti (Uil): premesse positive - "Le premesse per il futuro del gruppo automobilistico Fca sono positive": è quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil Luigi Angeletti, sottolineando che "il futuro è iniziato con l'accordo di Pomigliano". "La cosa importante - ha spiegato il leader della Uil - è che vogliono investire, creare nuovi modelli e raggiungere quegli obiettivi di produzione e vendita che garantirebbero la saturazione degli stabilimenti e quindi l'occupazione. Questa impostazione può rappresentare la svolta in senso positivo". A suo parere comunque, "tutto è cominciato con l'accordo di Pomigliano: senza quell'intesa non staremmo discutendo di Fiat né di Fca". Angeletti si dice infine convinto che "se i prodotti avranno successo, non ci saranno problemi occupazionali. In un'economia di mercato si producono le macchine che si vendono, non accade il contrario. Se faranno buone auto - e ne sono abbastanza convinto perché sono capaci - questa garanzia sarà solida, non basata sugli auspici, ma sui fatti". Airaudo (Sel): dubbi molto seri su annunci Marchionne - "Non possiamo dimenticare che tutti gli otto piani per il rilancio della Fiat e del gruppo, presentati da Marchionne in Italia non si sono mai conclusi. Sono stati sempre rinviati nei tempi e negli effetti e ridotti negli investimenti. Ecco perché possiamo avere il diritto di avere dei dubbi sulle sue parole dati i precedenti, peraltro non si capisce come possano essere  pagati tutti gli investimenti, dato il forte indebitamento". Sinistra Ecologia Libertà affida a Giorgio Airaudo, responsabile lavoro di Sel , un giudizio sugli annunci del vertice della casa automobilistica. "In tutti i casi - prosegue il deputato di Sel  - si allungano i tempi per il rientro dei lavoratori, a Mirafiori era previsto entro il 2014 e ora si passa al 2018,  grazie al sistema italiano della cassa integrazione che Marchionne critica ma non abbandona di certo. Vedo poi che i sindacati sono stati invitati come ospiti stranieri in Usa, viene da pensare che Marchionne anticipi Renzi nell'intenzione di andare oltre il sindacato".Il titolo crolla in Borsa - Fiat in forte calo a Piazza Affari dopo la trimestrale e la presentazione del nuovo piano industriale. Le azioni del Lingotto, dopo essere state persino sospese, arretrano e chiudono a -11,69%.
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