giovedì 11 marzo 2021
Nel 2020 si è registrata una flessione del 13,4% per effetto della pandemia. Il vicepresidente Astori: rischio speculazione di cui nessuno parla
Produzione auto in netto calo nel 2020

Produzione auto in netto calo nel 2020 - Reuters

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Un crollo del 13,4% nell'anno della pandemia. La produzione metalmeccanica ha subito un calo più accentuato rispetto all'intero comparto industriale (-10,9%) ma più contenuto nel confronto con il 2009 quando la crisi dei mutui subprime fece precipitare la produzione metalmeccanica di circa 30 punti. Lo rileva Federmeccanica presentando la sua analisi congiunturale dalla quale emerge una lieve ripresa nel quarto trimestre (+1,2% rispetto al trimestre precedente e +0,2%,rispetto al quarto trimestre del 2019). Le prospettive a breve sonoimprontate a un "cauto moderato ottimismo".Le imprese del settore hanno avuto l'autorizzazione dall'Inps per oltre un miliardo di ore di cassa integrazione, in gran parte legate all'emergenza da Covid 19. L'incremento sul 2019 è stato del 651,9%. Il numero di ore autorizzate è pari a 554,724 lavoratori corrispondenti a tempopieno a fronte dei 73,776 del 2019 .

Nel corso del 2020 la dinamica della produzione industriale metalmeccanica, dopo le forti perdite osservate nel periodo marzo-giugno rispetto ai livelli pre-pandemici, sottolinea la Federmeccanica, "ha mostrato nei mesi successivi andamenti ancora negativi ma in significativo miglioramento. La recessione che ha interessato tutte le attività ma con differenze significative: la fabbricazione di computer, radio Tv, strumenti medicali e di precisione ha registrato il calo più contenuto (-6,9%) mentre le imprese costruttrici di Autoveicoli e rimorchi hanno subito le perdite maggiori (-20,6%). Oltre che dalla caduta della domanda interna, l'attività produttiva è stata anche condizionata dal pesante crollo del commercio mondiale pari al 9,7% in meno rispetto al 2019 mentre le importazioni hanno segnato un -12,8%. Inparticolare, ha pesato il crollo dei flussi diretti verso iprincipali partner europei quali la Germania (-8,4%), la Francia (-14,5%), ma anche verso il Regno Unito (-11,5%) e la Spagna (-18,8%). Le prospettive a breve termine secondo un'indagine presso un campione di imprese metalmeccaniche associate "sono improntate ad un cauto moderato ottimismo" come ha spiegato il direttore generale Stefano Franchi, "anche se permane una sostanziale incertezza dovuta all'evoluzione della pandemia legata da un lato all'esito della campagna vaccinale e dall'altro alle mutazioni in atto del coronavirus".

Allarme sul costo e sulla carenza delle materie prime è l'allarme lanciato da Fabio Astori, vicepresidente Federmeccanica."Siamo costretti a pagare la materia prima a prezzi decisamente elevati e a non poter travasare sul mercato gli aumenti che subiamo", ha spiegato Astori. All'origine degli aumenti la politica della Cina che "sta facendo man bassa di materie prima facendo lievitare il prezzo".Astori ha quindi espresso la preoccupazione che "non ci sia vigilanza su questo argomento nè italiana nè europea: c'è una speculazione finanziaria che sfugge a tutti", ha detto, e le imprese "sono sotto scacco" dovendo subire anche la speculazione.

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