venerdì 7 agosto 2020
Dal pagamento e prolungamento degli ammortizzatori sociali all’estensione delle misure di sostegno a fondo perduto. Cordani: programmare una riapertura certa e con costi di gestione compatibili
Il settore della formazione linguistica "dimenticato" con l'emergenza Covid

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Pagamento immediato della cassa integrazione straordinaria, estendere a marzo del 2021 le misure di sostegno a fondo perduto, prolungare fino al giugno 2021 gli ammortizzatori sociali per l’emergenza Covid-19. Sono le più urgenti tra le richieste al Governo delle imprese del settore linguistico rappresentato da Federlingue-Confcommercio, Asils, Aisli, Eduitalia, Filins, Italian in Italy, Aidsm, Cambridge assesment english, Ail, settore che dà lavoro a migliaia di dipendenti tra docenti, formatori, addetti «e che da sempre – spiega Elena Cordani, presidente di Federlingue-Confcommercio - aiuta il Paese Italia a migliorare le competenze di milioni di studenti e lavoratori. Un settore che è stato il primo a chiudere e con ogni probabilità sarà anche l’ultimo a ripartire».

A oltre cinque mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19, l’attività didattica e formativa svolta da alcune migliaia di aziende della formazione linguistica, dell’educazione e della formazione in genere (corsi di lingue per italiani e stranieri, vacanze – soggiorni studio all’estero e in Italia, esami di certificazione Cambridge, Università e accademie di moda e design) è ancora in una sorta di attesa che condiziona fortissimamente ogni attività commerciale. Solo per alcune imprese è stato possibile proseguire i propri corsi attraverso la didattica a distanza che, però, si è dimostrata poco gradita dai clienti e scarsamente redditizia. Un settore che nel periodo febbraio-luglio 2020, rispetto allo scorso anno, registra perdite di “nuovo fatturato” non inferiori al 70%, con punte verosimilmente superiori all’80-90% per le realtà che offrono anche soggiorni-studio.

«Le riaperture delle attività scolastiche, sia per chi sta provando a raccogliere qualche frutto durante il periodo estivo che per gli istituti che lo faranno da settembre, si prospettano altamente critiche per le nostre imprese – ricorda la presidente di Federlingue - sia per effetto della ridotta propensione alla spesa delle famiglie, sia per effetto dell’applicazione delle misure obbligatorie di distanziamento che porteranno ad una riduzione del numero degli alunni in aula andando a modificare il modello di business: due fattori che porteranno ad una drastica riduzione del fatturato». La raccolta delle iscrizioni, sia per le scuole aperte tutto l'anno sia per chi segue l'anno accademico 2020-2021 si sta dimostrando altamente difficoltosa a causa delle incertezze derivanti dal Covid-19 e della quasi assenza di mobilità' internazionale, in un clima certamente migliorato, ma non paragonabile a prima della pandemia. Normalmente, nel periodo che va da marzo ad ottobre, si concentra la raccolta di ordini e di fatturato che poi serve alle Imprese per sostenere le spese organizzative e gestionali di tutto l’anno. In questa situazione di sfiducia e di regole stringenti per la ripresa delle attività, si può stimare nel periodo maggio – dicembre una perdita di fatturato non inferiore al 50-60%, che porterà la perdita di fatturato a fine 2020 ad essere non minore del 60%.

Nel settore dei corsi di lingue sono attive 1.850 imprese con 15mila addetti e con un fatturato medio per impresa di 800mila euro. Con una media di 18 studenti in aula (tra privati, aziende e scuole pubbliche e private), queste imprese erogano decine di milioni di ore di formazione all’anno, principalmente rivolte alla gioventù. Il grave perdurare degli effetti del Covid-19 – in assenza di aiuti - rischia di compromettere, oltre al sostentamento delle famiglie di coloro che operano nel settore, la competenza delle future generazioni.
“Chiediamo quindi al Governo – afferma Elena Cordani - di poter considerare la specificità di questo settore che è oggi in ginocchio, senza prospettive, per poter programmare una riapertura certa e con costi di gestione compatibili con i fatturati ridotti dall’emergenza. E di poter quindi destinare alle imprese risorse e sostegni che consentano di evitare la catastrofe economica ed i licenziamenti che purtroppo ne seguiranno».

Ecco le richieste nel dettaglio:

1. ESTENSIONE A MARZO 2021 DELLE MISURE DI SOSTEGNO A FONDO PERDUTO previste dall’art. 25 DL n. 34/2020, motivata dalle forti riduzioni di fatturato dei settori rappresentati: scuole di lingue, vacanze studio all’estero e in Italia, esami Cambridge, scuole parificate, università e accademie di moda e design.

2. ESTENSIONE A GIUGNO 2021 DEL CREDITO D’IMPOSTA DEL 60% per i canoni di locazione pagati dalle Imprese del settore, in caso di riduzione del fatturato rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno 2019 (rif. Art. 28 Decreto “Rilancio” (dl 19 maggio 2020, n. 34)

3. PROLUNGAMENTO FINO A GIUGNO 2021 DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI PER L’EMERGENZA COVID-19, in quanto le mancate iscrizioni relative al periodo marzo - ottobre 2020 non potranno essere recuperate nel corso dell’anno scolastico 2020/2021, facendo mancare fatturato alle imprese e quindi possibilità di regolare gestione delle attività e del personale. In caso di mancato prolungamento degli ammortizzatori sociali, si chiede che lo Stato si faccia carico o esenti le aziende dal versamento dei contributi Naspi per il licenziamento e di ogni altro onere, e permetta la rateizzazione del TFR spalmandolo su almeno 24 mesi per consentire alle imprese di commisurare il costo del personale sulla base del reale fatturato esistente, evitando in tal modo di dover disporre della liquidità necessaria al pagamento degli indennizzi e del Tfr.

4. PAGAMENTO IMMEDIATO DELLA CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA già richiesta dalle imprese e accettazione urgente delle richieste di assegno ordinario con autorizzazione alla compensazione per il Fondo di Integrazione Salariale per il recupero delle mensilità anticipate dalle aziende.

5. PROLUNGAMENTO A DICEMBRE 2020 DELLA SOSPENSIONE DEI LEASING, MUTUI E NOLEGGI OPERATIVI con recupero delle mensilità congelate in coda a tale periodo.

6. DEPENALIZZAZIONE DELLA RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE PENALE E CIVILE per eventuali contagi a carico di dipendenti e clienti nel caso l’impresa abbia applicato tutte le misure richieste dal protocollo vigente al momento del contagio.

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