mercoledì 6 aprile 2016
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Mentre il governo Renzi ha già annunciato che questo mese arriverà la prima gara per il nuovo piano per la banda ultra larga, Fastweb ha deciso di iniziare a lavorare, da sola, per potenziare infrastruttura e connettività. Con un obiettivo: dare la massima velocità internet al massimo numero di italiani. Con il nuovo piano per la banda larga l’operatore telefonico conta di portare la connessione da 100 a 200 megabit al secondo e aumentare al tempo stesso la capillarità della sua fibra, coprendo il 50% della popolazione entro il 2020. Tradotto significa che fra quattro anni saranno stati raggiunti 13 milioni di utenti (famiglie e aziende) in 500 città. Le prime a partire saranno Arezzo, Viterbo, Riccione, Rimini, Trento, Massa, Pistoia e Caserta, poi seguiranno le altre. Per perseguire questi obiettivi Fastweb ha deciso infatti di partire dalle città più piccole (quelle fino a 100mila abitanti) che scontano un divario con i grandi centri urbani. L’obiettivo, oltre che strategico è anche 'funzionale': «Vogliamo uniformare la velocità media delle connessioni», ha spiegato l’Ad di Fastweb, Alberto Calcagno, e far sì che l’Italia non viaggi più a due velocità». Il piano di estensione prevede investimenti aggiuntivi per 500 milioni di euro tra il 2017 e 2020, «interamente auto-finanziati» ha spiegato Calcagno. A questo si aggiunge anche il potenziamento della rete che però rientra, ha precisato, tra gli investimenti in innovazione per i quali ogni anno l’azienda destina il 30% del suo fatturato e che finora l’ha portata a investire quasi 9 mi- liardi di euro. Per adesso la società utilizzerà la tecnologia Fiber to the Cabinet (Fttc) – quella che porta la fibra fino alle cabine di strada – perché, spiega Calcagno, è quella «che ci garantisce prestazioni e sviluppo della rete a costi sostenibili». Ma, ha sottolineato, «il piano di Fastweb, che porta la fibra a milioni di case non raggiunte dalla banda larga, è anche propedeutico alla stesura dell’ultimo miglio in fibra quando Enel, Metroweb, Tim o altri operatori saranno pronti con un piano globale». Su questo tema, però, l’operatore telefonico non si sbilancia: «Non facciamo finanza né ci interessano le plusvalenze, ma analizziamo i piani industriali », ha precisato Calcagno, spiegando che per questa ragione la società di tlc resterà azionista di Metroweb, ma analizzerà anche il piano di Enel che, «vista la serietà e la solidità dell’operatore e della sua strategia non può non essere considerato». E proprio domani dovrebbero essere svelati i dettagli del piano Open Fiber per la banda ultra larga di Enel che potrebbe portare la fibra ai contatori e raggiungere velocità di trasmissione fino a un giga al secondo. Nell’attesa di capire che forme prenderà il piano del governo per la banda larga, arriva qualche segnale incoraggiante dall’ultimo rapporto Agcom sullo stato delle comunicazioni in Italia, secondo cui le connessioni a banda larga superiori ai 10 megabit al secondo sono arrivate a 4,2 milioni, con un incremento per le linee in fibra, mentre il 7% delle connessioni supera anche i 30 Mbps rispondendo così, almeno in parte, ai requisiti Ue per le connessioni ultra veloci. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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