giovedì 11 dicembre 2014
Il ministro Poletti difende l’operazione: «Si tratta del progetto più innovativo per l’Italia, che non ha mai costruito politiche attive». Presentata anche la nuova veste grafica del sito.
Fase due nel 2015 per raggiungere 570mila disoccupati
COMMENTA E CONDIVIDI
"Garanzia giovani" entra nella seconda fase. Partito il primo maggio scorso, il progetto punta al coinvolgimento di 570mila ragazzi tra i 15 e i 29 anni, disoccupati e Neet (cioè coloro che non studiano, non lavorano o non si formano). L’obiettivo è stato fissato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di una conferenza stampa che ha dato spazio anche alle testimonianze di quattro giovani che hanno avuto l’opportunità di trovare un’occupazione grazie al piano europeo, oltre all’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente, e a quello della Regione Lombardia, Valentina Aprea.A disposizione di "Garanzia giovani" ci sono fondi per 1,5 miliardi di euro che devono essere impegnati entro il 31 dicembre del 2015 e spesi entro la fine del 2018. «Sappiamo che c’è una grande aspettativa – ha detto Poletti –. Il piano non ha la finalità di creare posti di lavoro né in Italia né in Europa. Ma vuole realizzare le condizioni perché i giovani abbiano l’opportunità di trovare un buon lavoro e migliorare, dunque, l’occupabilità». Il programma vuole garantire un’offerta di lavoro, formazione, apprendistato e servizio civile. I giovani registrati sono 337mila (144mila contattati e 193mila in attesa di essere contattati), 113mila dei quali presi in carico. «Siamo in una fase di passaggio», ha aggiunto il ministro che ha fatto il punto sulla campagna di informazione. Il piano, nei progetti di Poletti, dovrebbe diventare stabile con nuovi finanziamenti. «Si tratta del progetto più innovativo e sfidante del nostro Paese – ha concluso – che non ha mai costruito politiche attive».Infine, è stata presentata la nuova veste grafica del sito, con una maggiore rilevanza ai bandi e agli avvisi delle Regioni e modalità di accesso semplificate alle varie sezioni. In questo senso Giorgia Abeltino, responsabile Relazioni istituzionali e Affari regolamentari di Google in Italia, ha illustrato le iniziative volte a diffondere le competenze digitali, combattere la dispersione scolastica e realizzare attività mirate di formazione: «Da tempo siamo impegnati con Fondazione Mondo Digitale in progetti che, con l’obiettivo di accompagnare le imprese del made in Italy verso il digitale, scommettono sui giovani affidando loro un ruolo di evangelizzatori del digitale per le piccole imprese».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: