lunedì 4 maggio 2020
Confindustria: produzione dimezzata, Pil in calo dell'8%. Il ministro Gualtieri assicura: nel decreto maggio contributi a fondo perduto per l'affitto
Il ministro Guatlieri e il premier Conte

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Quattro milioni e mezzo di italiani hanno ripreso oggi a lavorare con l'avvio della cosidetta fase due. A ripartire i settori della manifattura, delle costruzioni, del commercio all’ingrosso funzionale legato ad attività come tessile e moda, automotive e fabbricazione di mobili. 2,7 milioni resteranno ancora a casa. Da notare, però, che il 69,6% dei lavoratori non aveva mai smesso di recarsi in azienda: il semaforo verde per oggi riguarda quindi il 18,9% del totale. La quota di occupati nei settori riaperti (edilizia e industria soprattutto, ndr) è maggiore nelle regioni e nelle province del nord, soprattutto nel nord ovest. L'incidenza dei settori essenziali è quindi più elevata proprio nelle regioni che hanno registrato una diffusione più elevata del Covid-19, circostanza che può destare preoccupazione, come fa notare uno studio dell'Inps e dell'Inapp.

Sul piede di guerra i commercianti che chiedono la riapertura. La ripartenza della Fase 2 è "a scarto (molto) ridotto", secondo le stime di Confesercenti, con la maggior parte delle imprese ancora ferma. Solo nel commercio e nel turismo saranno inattive oltre un milione di attività. La ripresa, secondo l'associazione, "coinvolge solo una piccola quota di attività, ed esclude quasi totalmente i due settori", a partire da quasi 140mila imprese del commercio ambulante e da 120 mila negozi di moda e calzature. Bloccati anche circa 30.000 tra parrucchieri, barbieri e estetisti.

L'effetto dei due mesi di chiusura si fa sentire sull'industria. Di produzione dimezzata a marzo ed aprile parla il Centro Studi di Confindustria che registra una perdita di oltre il 50%. Le misure restrittive - spiega - "hanno prodotto una caduta dell'attività senza precedenti nelle serie storiche disponibili". La fine del lockdown a partire da oggi, non genererà un veloce recupero perché le famiglie continueranno a essere prudenti e le imprese dovranno smaltire le scorte che si sono accumulate negli ultimi mesi. Il secondo trimestre, per queste ragioni, mostrerà una dinamica di PIL e produzione molto più negativa rispetto al primo e le prospettive sono incerte e legate all'evoluzione della crisi sanitaria. "Nel secondo trimestre c'è da attendersi una caduta del PIL italiano di almeno 8 punti percentuali", avvertono gli economisti di via dell'Astronomia. "È necessario - viene sottolineato - fare di tutto per sostenere adeguatamente imprese e famiglie; l'alternativa è un impoverimento generale e duraturo che riporterà i livelli di ricchezza indietro di quarant'anni".

Intanto il governo lavora al decreto maggio che dovrebbe essere pronto entro la fine della settimana. L'esecutivo, oltre a una cassa integrazione "a tutti i dipendenti, a tutte le tipologie di imprese, anche molto piccole", ha introdotto anche "un'indennità per una platea molto ampia di lavoratori autonomi, siamo sopra i quattro milioni di persone se si sommano gli oltre 3,5 milioni che l'hanno dall'Inps, gli ordinisti che la ricevono dalle casse, e l'ultima componente del reddito di ultima istanza" ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. "Nel decreto che stiamo completando ci saranno misure molto importanti a sostegno delle imprese anche sotto forma di contributi a fondo perduto a sostegno della capitalizzazione, degli investimenti e dell'innovazione" ha aggiunto il ministro, dopo aver osservato che le misure a sostegno della liquidità dei due precedenti decreti "al netto delle difficoltà iniziali stanno dando i primi frutti attesi". Allo studio l'ipotesi di "varare un ristoro integrale del costo sopportato per tre mesi per l'affitto di tutte le imprese, di qualsiasi natura e dimensioni, che abbiano subito un calo del fatturato" e un "'intervento di eliminazione degli oneri fissi per le bollette. Interventi "si cumuleranno ai sostegni diretti alle imprese". Gualtieri ha però sottolineato che sarà "impossibile assorbire l'intera perdita di fatturato, non avviene in nessuna parte de mondo".

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