sabato 13 febbraio 2016
Un'eccellenza e un traino per l'Italia: 17 aziende e 8mila addetti. Primi in Europa con 1,5 miliardi.
Farmaceutica conto terzi in salute
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In farmaceutica, o meglio nella parte economica che la segue, il Cdmo (Contract development e and manufacturing) è una voce molto importante. Perché i dati della produzione del settore Conto terzi di Farmindustria (17 aziende e 8mila addetti), almeno in Italia, sono quelli di un’eccellenza industriale.Uno studio di Promoteia lo mette in luce: la produzione europea ha un valore di 5,1 miliardi e le top tre sono Italia, con 1,5 miliardi, Germania con 1,2 miliardi e Francia con 1 miliardo. Bel Paese capofila nella Ue a 28, con una quota di valore produzione del 29% – il manifatturiero è al 13% – davanti alla Germania (24%). Imprese, sottolinea Alessandra Benedini di Promoteia, «che hanno grande fiducia nelle proprie possibilità e nelle capacità di crescere». Ecco, crescita: dati alla mano quella del valore di produzione nel periodo 2010-15 segna un +24% e quella del valore delle esportazioni un +34%. E i mercati serviti non sono solo quello nazionale che assorbe il 35% ma quello dell’Ue con un 27%, quello di Usa, Canada, Giappone e Oceania con un 13% e altri con un 25%. Le variazioni nel quinquennio segnano poi un rimbalzo del 304% nel "gruppo capitanato dagli Usa ma anche il mercato domestico è cresciuto del 9%.Un settore, quindi, in forte crescita anche se gli addetti ai lavori sottolineano la necessità di sempre nuovi investimenti affiancati da un rafforzamento dei servizi con un occhio, però, al carico fiscale troppo pesante. Il presidente di Farmindustria sottolinea che «nel 2105 la produzione farmaceutica è cresciuta del 5%» e provoca: «Se l’Italia fosse stata solo farmaceutica probabilmente non avremmo avuto la crisi degli anni passati». Massimo Scaccabarozzi ricorda poi che secondo l’Istat «siamo i primi a livello di competitività» e, secondo Confindustria, «nella crescita della produttività seppur dovuta all’export». E ancora che «negli ultimi 12 mesi si sono registrati 5mila nuovi addetti sotto i 30 anni di età». Anche perché spiega Giorgio Bruno, presidente Gruppo produttori conto terzi Farmindustria, «rispetto agli anni ’90 dove si produceva e basta ora forniamo un servizio completo con le nostre aziende» seppur di tipologie differenti – familiari, di multinazionali o di fondi di investimento –. Pronti ora alla sfida di industria 4.0 con best practice come la gestione automatizzata di tutte le informazioni, il controllo remoto degli impianti e la fabbrica virtuale simulata in un ambiente 3D».
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