venerdì 13 marzo 2020
I licei internazionali di Villa Flaminia a Roma utilizzano la tecnologia blockchain grazie alla collaborazione di EY
Il Covid-19 non ferma la didattica
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I licei internazionali di Villa Flaminia, prestigioso istituto romano, hanno deciso di intraprendere un percorso all’insegna dell’innovazione con uno sguardo al futuro e alle nuove generazioni, certificando i diplomi degli esami di Stato in blockchain, grazie alla collaborazione avviata con EY.

Tale soluzione, che sfrutta la piattaforma EY OpsChain Traceability, porterà alla generazione di un diploma digitale, dematerializzato, condivisibile con chiunque si voglia tramite un codice che permetterà di verificare la sua esistenza in blockchain.

Il Covid-19 ha messo l’umanità di fronte alla consapevolezza che la tecnologia può in alcune situazioni essere l’unica soluzione per portare avanti attività come la didattica. In questo caso la Blockchain, potrà garantire la tracciatura dell’iter formativo e quindi notarizzare le informazioni relative all’alunno in relazione ai corsi e materie seguite anche a distanza, sfruttando l’immutabilità dei dati, l’identificazione degli attori coinvolti nel processo di didattica e l’inalterabilità nel tempo che per sua natura la blockchain garantisce. In aggiunta potrà garantire la condivisione di tali informazioni con tutti i soggetti che ne possano avere bisogno. Tutto in maniera digitale.

La preside Maria Chiara Sidori, infatti, sottolinea: «Riceviamo continuamente richieste di informazioni da parte di Università sia italiane che estere in merito all’iter formativo dei nostri alunni. Questo progetto potrà contribuire, in questo modo, all’eliminazione delle asimmetrie informative con altri enti permettendo ad esempio a Università, e ad aziende di verificare la veridicità del titolo di studio vantato da un qualsiasi candidato. Il progetto è nato prima dell’avvento del Covid-19. Continueremo a portare avanti questo progetto in cui crediamo, con ancora maggiore forza e determinazione, per dare il messaggio ai nostri alunni che la didattica va avanti come e più di prima attraverso strumenti di smart working. I ragazzi più grandi dei V Licei saranno d’esempio per i più piccoli che si deve saper reagire anche in momenti così difficili».

La valenza educativa di tale attività non si limita solo all’ambito tecnico e tecnologico, ma anche ai valori che vengono trasmessi come l’importanza della trasparenza, della verità e della tracciabilità delle informazioni che vengono usate.

Claudio Meucci, EY Blockchain Hub MED Founder, afferma: «Grazie all’utilizzo della tecnologia blockchain pubblica di Ethereum, si potrà definire un unico standard di interoperabilità per la creazione di un ecosistema anche in ambito education. Questa soluzione innovativa permette di generare un certificato digitale registrato, garantito e immodificabile, una scheda personale che contiene tutte le informazioni scolastiche e anagrafiche dello studente. EY è accanto alla scuola in questi momenti difficili, mettendo a disposizione le proprie piattaforme tecnologiche per continuare un progetto così ambizioso anche in modalità di lavoro a distanza. Portare avanti questo progetto vuole essere anche un esempio per il Paese che si può reagire e che le attività e i progetti possono continuare persino con maggiore intensità ed efficacia. La scuola è il primo ambito da cui partire».

L’iter formativo in Blockchain è già legge a Malta e in diverse prestigiose Università all’estero come il Mit di Boston, Holberton School di San Francisco e l’Imperial College di Londra, che hanno già iniziato una sperimentazione in questo senso. In Italia la Luiss Business School ha da poco avviato la certificazione dei propri master di secondo livello con la tecnologia EY Blockchain.

A Villa Flaminia si pensa già al passo successivo, un’evoluzione della soluzione che coinvolga anche i docenti e la loro formazione in quanto, come detto dalla preside, «esiste nei nostri Licei un’originale modalità di insegnamento che alterna la lezione frontale al feedback e registra quindi in tempo reale l’efficacia dell’azione formativa sugli alunni. Per questo sarebbe importante attestarla e certificarla».

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