mercoledì 25 settembre 2019
L'avvio dell'ExtraMot Pro3 facilita i finanziamenti per le piccole e medie imprese non quotate, dando una spinta al motore dell'export e della produttività italiana
Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, in occasione della presentazione di ExtraMot Pro3 (Ansa)

Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana, in occasione della presentazione di ExtraMot Pro3 (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

C’è chi sperimenta per superare un momento di difficoltà. Così come c’è chi punta in questo modo a superare ostacoli economici dovuti alla dimensione ridotta. Ma c’è anche chi esplora soluzioni innovative per provare a fare un balzo in avanti. Il nuovo segmento obbligazionario di Borsa Italia è 'multiuso' e può fare al caso di varie esigenze. È dedicato alle piccole e medie imprese e società non quotate con ambiziosi piani di crescita e/o con un valore di emissione inferiore a 50 milioni di euro. Si chiama 'ExtraMot Pro3' e rappresenta una naturale evoluzione del segmento professionale già esistente (ExtraMot Pro) dopo che dal 2012 sono state avviate le politiche di incentivo all’utilizzo della finanza alternativa da parte di realtà diverse dai colossi.

Il nuovo mercato delle obbligazioni di piccolo taglio per le Pmi consentirà alle aziende di incrementare la loro visibilità e di facilitarne l’accesso ai mercati dei capitali. Nel segmento entrano 157 strumenti emessi da 114 società, provenienti da 10 settori diversi e da 15 regioni italiane, per una raccolta complessiva di oltre 5 miliardi di euro. Nei primi sei anni il mercato ExtraMot di Borsa Italiana ha accompagnato oltre 230 società con una raccolta complessiva di 22 miliardi di euro. La novità è indice di un mercato vivace e in evoluzione. Particolarmente soddisfatto si dice il presidente di Borsa Italiana, Andrea Sironi: «Ci sarà un processo più semplificato e meno oneroso, anche dal punto di vista delle procedure, che va incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese». Numeri e statistiche sembrano confermare che la quotazione di strumenti di debito contribuisce alla crescita delle imprese. L’Istat, per esempio, quantifica un aumento della produttività del lavoro di oltre il 2,6%.

Secondo le stime elaborate dall’Istituto di statistica su un campione di 168 aziende che hanno quotato strumenti di debito su ExtraMOT dal 2013 al 2017, emerge che gli emittenti mostrano un’elevata vocazione all’export e sono caratterizzati da una forte crescita occupazionale nel periodo considerato (la dimensione mediana passa da 87 a 115 addetti). «I risultati preliminari delle stime mostrano effetti economici positivi sui risultati economici delle imprese, derivanti dall’adesione al programma, in termini sia di produttività sia di profittabilità», sostiene Roberto Monducci, direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat. Tra le novità del nuovo segmento ci sono la digitalizzazione del processo di quotazione, l’introduzione del listing sponsor e quella degli infrastructure bonds anche di tipo greenfield. Tutti elementi che, come spiega Pietro Poletto, responsabile dei mercati obbligazionari di Borsa Italiana, puntano all’internazionalizzazione di aziende di valore che «devono affrontare un tema di cultura finanziaria e spesso anche di ricambio generazionale ».

Anche le ricerche presentate da Giancarlo Giudici, direttore dell’Osservatorio minibond del Politecnico di Milano, evidenziano come l’emissione di mini-obbligazioni sia l’occasione per molte Pmi di avvicinarsi gradualmente al mercato degli investitori professionali.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI