domenica 24 agosto 2014
​Previsti 20 milioni di viaggiatori. L'occasione del rilancio. Da non perdere.
CHI INVESTE Uvet: «Riportiamo a casa gli italiani all'estero» | Accor: «È ora di parlare come Paese»
COMMENTA E CONDIVIDI
È l’occasione delle occasioni. L’Expo per il turismo italiano è un appuntamento da non perdere. Lungo sei mesi. Dall’1 maggio al 31 ottobre del 2015 si attendono a Milano 20 milioni di turisti: 12-14 di italiani, 6-8 milioni di stranieri, secondo alcune stime e indagini di importanti istituti statistici, come Gfk Eurisko. Dall’Europa e da mete lontane. Si calcola che 2,73,6 milioni arriveranno in particolare da Australia, Cina, Brasile, Nuova Zelanda, ma anche India e Paesi Arabi. L’Expo sarà un evento davvero globale. Per Milano (con buona pace di chi considera la città meneghina addirittura 'ostile' per i turisti, almeno per i lettori della nota rivista americana specializzata Condé Nast Traveller), e per tutta l’Italia. Una vetrina che interesserà molti giovani «dinamici», famiglie, appassionati di eventi ed estimatori del nostro Paese. Una kermesse per vivere una esperienzaeducational sui temi del cibo e della sostenibilità, ma anche per conoscere nuove culture e buttare l’occhio verso il futuro. Certamente porterà in Italia più turisti stranieri del solito. Quella importante fetta di viaggiatori che già permettono al settore di tenere. Perché di fronte al calo del turismo interno i viaggiatori globali, nonostante le tante faglie del sistema Italia, vengono (sono circa 50 milioni) per visitare le bellezze del nostro Paese. Una bellezza 'decadente' ma sempre 'attraente'. L’Expo sarà in ogni caso una potente calamita attrattiva anche per gli italiani, che – grazie all’alta velocità ferroviaria – potranno agevolmente raggiungere Milano e godere di questa straordinaria esperienza globale persino in giornata. E se le polemiche non mancano, fra inchieste, lavori e l’ultimo dibattito sul trasporto eccezionale dei Bronzi di Riace, il turismo proverà a far leva sull’Expo per ripartire. In una visione decisamente internazionale, presentandosi forse per la prima volta come Paese. Lontano da quelle logiche localistiche che fino a oggi hanno caratterizzato la promozione dell’Italia nel mondo. L’attesa per l’evento cresce. E si comincia a 'misurare' l’interesse.  «Sono oltre 5 milioni i biglietti di ingresso a Expo Milano 2015 già venduti – ha dichiarato il Commissario Unico per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala –. È importante che tre di questi cinque milioni siano stati venduti in Oriente. Siamo ormai vicinissimi al traguardo del milione di biglietti venduti in Cina». Così, mentre i lavori in cantiere continuano a ritmo serrato e le 147 delegazioni partecipanti sono in fermento per realizzare i loro spazi, la politica ostenta sicurezza. «L’Expo sarà un grande motivo di orgoglio per il nostro Paese e i tempi saranno rispettati »», ha assicurato il presidente del consiglio Matteo Renzi, visitando il cantiere a Ferragosto.«Il nostro obiettivo è arrivare a 24 milioni di biglietti. Nel mondo c’è una grandissima fame di Italia - ha aggiunto il premier -. Expo è una delle chiavi di ripartenza dell’Italia, non lasceremo il nostro futuro ai gufi». Gufi a parte, resta molto da fare non solo per l’Expo, ma il sistema Italia. Che con l’exposizione universale sente probabilmente l’ultima chiamata per il rilancio del turismo. Per riconquistare la grandeur d'altri tempi che anni di immobilismo, pressapochismo e assenza di lungimiranza hanno condannato alla decadenza. Con l’Expo ci giochiamo tutto. Proibito sbagliare. 
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: