sabato 1 marzo 2014
​Le piogge continue rallentano la corsa contro il tempo. Idrovore, terra asciutta e lavoro notturno: le aziende potranno adeguare i compensi.
Frane e allagamenti nel Napoletano
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Non c’è solo il nodo delle vie d’acqua da risolvere. A fare i conti con il maltempo e i ritardi sulla corsa contro il tempo per arrivare puntuali all’Expo ora ci sono anche le casse. Le imprese impegnate nel cantiere del sito alle porte di Milano si trovano a fronteggiare emergenza dopo emergenza. Dopo due mesi ininterrotti di pioggia gli extracosti rischiano di farla da padrone. Il prosciugamento con le idrovore, la raccolta dell’acqua piovana e la necessità di sostituire la terra bagnata con quella più asciutta vanno ad aggiungersi alle 20 ore lavorate dai 900 operai attualmente impegnati sul sito. I cantieri sono aperti dalle sei della mattina alle due di notte e nelle ore notturne per poter lavorare con ruspe, escavatori e gru sono stati posizionate torri faro per l’illuminazione. Anche se il budget del grande evento, quel miliardo e trecento milioni per arrivare puntuali al 1° maggio 2015 con tutto pronto per far bella figura di fronte al mondo intero, potrebbe non essere intaccato, secondo voci che circolano nei palazzi, rischiano invece di essere prosciugati quei "fondi di riserva" creati dall’aggiudicazione delle gare al massimo ribasso. Quello sconto record di 107 milioni, ad esempio, che la cordata della capogruppo veneta Mantovani aveva concesso aggiudicandosi i lavori sulla piastra per 165 milioni dal bando partito da una base d’asta di 272 milioni. Nella corsa contro il tempo, infatti, le imprese possono chiedere aggiustamenti in corso d’opera (e i due mesi ininterrotti di pioggia potrebbero non essere inclusi fra gli imprevisti del bando) con atti aggiuntivi e procedure negoziate fra le parti senza previa pubblicazione del bando di gara.  Ma, per il momento, a preoccupare di più i dirigenti è la corsa contro il tempo. Le avversità meteo costringono di giorno in giorno a fare i conti con un calendario che non ha margini di recupero. I giorni incalzano. Ed esattamente fra 14 mesi deve essere tutto pronto e tirato a lucido. Ci sono 142 Paesi, ad oggi, che hanno confermato la partecipazione all’Esposizione universale del 2015. Sessanta dovranno iniziare a costruire il proprio padiglione e la Germania sarà il primo fra una decina di giorni, conferma il commissario Expo Giuseppe Sala. «Siamo in una corsa contro il tempo – ripete Sala – e il tempo meterologico non ci aiuta perché Milano si trova in una condizione difficile per le continue piogge. Ormai si lavora 20 ore su 24 con l’illuminazione notturna, in una corsa che contiamo di concludere in tempo il 1º maggio 2015».
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