mercoledì 15 gennaio 2014
​L'emirato ha presentato la sua partecipazione all'evento di Milano in grande stile tecnologico. Sarà una presenza forte, con al centro il rapporto tra acqua, cibo e energia. E intanto prepara l'Esposizione del 2020.
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Il loro tema sarà “connettere le menti, creare il futuro”. Una cosa però è certa: l’Expo di Dubai, Emirati Arabi Uniti, del 2020, in quanto a futuro, sembra già aver bruciato Milano, almeno per quanto riguarda l’immagine e la promozione. Un esempio. La nuova flotta di Airbus 380, i giganti dei cieli a due piani, della compagnia di bandiera araba, Emirates, veste già il logo dell’Esposizione universale del 2020. Su Alitalia per il momento, ancora nulla. E il business dell’Expo 2015 per la compagnia di bandiera italiana, alle prese con altri grattacapi in questo momento, sembra ancora lontano. Oltre a sfoderare con orgoglio il logo dell’Expo, gli organizzatori di Dubai hanno già individuato l’area che ospiterà il sito espositivo, poco distante dall’aeroporto internazionale, e avviato i cantieri preliminari per le opere. Sarà la prima volta di un’Expo araba, sulla quale non incombe la crisi economica ma la voglia di dimostrare al mondo intero che non si vive di solo “oro nero”. Intanto anche la presentazione del padiglione arabo all’Expo di Milano ha anticipato il futuro: per la prima volta, infatti, un Paese partecipante ha presentato il suo padiglione in diretta sul web e in maniera innovativa. In una cyber-conferenza in diretta da Abu Dhabi, Londra (dove è la sede dell’archistar Nornam Foster, ideatore e progettista del padiglione) e Milano, alla quale hanno partecipato, davanti ai pc, oltre cinquanta testate giornalistiche, gli arabi hanno mostrato il loro progetto. Uno spazio di 4300 metri quadrati delineato da pareti alte 12 metri somiglianti a dune di sabbia, che racconterà al mondo intero il tema scelto: “Food for thought” (cibo per la mente).    Gli Emirati arabi presenteranno il forte rapporto che lega acqua, cibo ed energia, in un luogo attraente e accogliente, in grado di presentare in modo originale la storia del Paese. “Siamo assolutamente attenti alla quantità di emissioni di CO2 associata alla nostra partecipazione. Per questo motivo, lavoreremo il più possibile online, cercando di ridurre i voli a lunga distanza. Oggi è una di quelle occasioni – ha spiegato Salem Al Ameri, Commissario Generale per gli EAU, in riferimento alla scelta di presentare il padiglione in web-conference da tre differenti città del mondo -. Il tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ ci permette di guardare e di riflettere sul nostro passato e sulle nostre tradizioni alimentari. Ormai sappiamo che ciò che non pensavamo possibile, oggi non è più solo una possibilità. La nostra popolazione è cresciuta rapidamente, superando i tassi mondiali : è passata da 225.000, quando venne istituita la Federazione degli Emirati Arabi Uniti nel 1971, ai 9 milioni di oggi! Ecco perché vogliamo mostrare ai nostri visitatori in che modo stiamo affrontando questa situazione e come gli Emirati si impegnino a condividere le proprie conoscenze e risorse per aiutare gli altri ad affrontare problemi simili».
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