martedì 28 novembre 2017
Secondo Ericsson la diffusione degli smartphone, sempre più usati per guardare filmati, farà sestuplicare il traffico in mobilità da qui al 2023. E nel frattempo arriverà il 5g
Bambini allo smartphone al ristorante

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La diffusione degli smartphone continuerà ad alimentare il traffico dati da dispositivi mobili nei prossimi anni. Nel 2023, secondo le stime del Mobility Report di Ericsson, la quantità di dati scambiati attraverso dispositivi mobili aumenterà di sei volte rispetto a quella attuale e arriverà così a superare i 100 exabyte al mese. L’exabyte non è una di quelle unità di misura su cui siamo abituati a ragionare quando usiamo i nostri computer: equivale a un miliardo di gigabyte e c’è abbastanza memoria per vedere cinque milioni e mezzo di anni di video in alta definizione in streaming.

Dietro questa crescita ci saranno appunto i video visti mentre ci si muove. Al momento i filmati occupano il 55% del traffico totale di dati da “mobile” e tra sei anni ne rappresenteranno il 75%. In particolare crescerà il peso dei video “immersivi”, come quelli a 360 gradi che avranno un impatto sul consumo di traffico dati. Per esempio, su YouTube un video a 360 gradi utilizza una capacità di banda di quattro o cinque volte superiore rispetto a uno normale.

Per sostenere questo traffico si espanderà la diffusione della tecnologia 5g, la nuova generazione di rete che tutte le grandi compagnie telefoniche stanno sperimentando e che potrebbe essere disponibile nel 2019. Ericsson prevede un miliardo di abbonamenti in 5g per il 2023.

Il 5G farà anche da motore all'Internet delle Cose (IoT) cioè gli oggetti connessi come auto, macchinari, strumenti di misurazione, sensori, terminali POS, dispositivi di elettronica di consumo e indossabili. Secondo il Mobility Report, entro sei anni, più di 30 miliardi di dispositivi saranno connessi, di cui circa 20 miliardi lo saranno in ambito IoT.

«Il rapporto evidenzia il continuo trend di crescita della banda larga mobile, così come lo sforzo che stanno mettendo in campo gli operatori per affrontare la crescente domanda di connettività a livello globale - ha spiegato Federico Rigoni, amministratore delegato di Ericsson in Italia -. Stiamo guidando lo sviluppo della tecnologia 5G grazie ad ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e alle partnership siglate con 36 operatori in tutto il mondo, tra cui Tim in Italia».

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