martedì 27 marzo 2018
"Think about tomorrow" torna per il terzo anno consecutivo. Oggi la presentazione a Roma, il 5 aprile a San Donato Milanese
Percorsi tecnici per studentesse
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Il Centro Congressi dell'Eni all'Eur di Roma era affollato da 140 studentesse. In maggioranza liceali del triennio, ma anche iscritte a istituti tecnici e professionali. Una giornata di orientamento per dire no agli stereotipi e ai pregiudizi di genere sul rapporto tra donne e professioni tecniche. E soprattutto per superare l'ansia del futuro. È il messaggio trasmesso con l'iniziativa Think about tomorrow, che torna per il terzo anno consecutivo. L'impatto della tecnologia sulle professioni del futuro rende ancora più necessario che in passato superare tali stereotipi. Eni ha quindi previsto, anche quest'anno, due eventi volti a orientare le studentesse degli ultimi due anni delle scuole superiori a intraprendere un percorso formativo legato allo studio delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem), propedeutico a una carriera che può svilupparsi nel mondo dell'energia, un settore in profondo cambiamento. Dopo l'evento che ha avuto luogo oggi nella Capitale, il prossimo 5 aprile si terrà una seconda edizione presso la sede di San Donato Milanese.

Durante l'incontro sono stati approfonditi diversi temi, tra i quali le caratteristiche del sistema della formazione e del mercato del lavoro italiani, le tendenze evolutive in atto, le politiche di pari opportunità e le proposte formative di Eni (lauree magistrali e master tematiche dell'energia); una specifica riflessione ha riguardato le competenze personali necessarie per esercitare al meglio i ruoli tecnici in azienda. Le studentesse presenti in sala hanno potuto anche ascoltare le testimonianze di giovani professioniste di Eni che hanno raccontato il loro percorso formativo e la loro esperienza di inserimento in una grande azienda ricca di mestieri a forte contenuti tecnici e innovativo.

«Le professioni tecniche non sono più solo per uomini - ha spiegato
Marco Coccagna, amministratore delegato Eni Corporate University -. Il contributo femminile - soprattutto oggi - è irrinunciabile in un mondo in trasformazione dove la tecnologia modifica la nostra vita. C'è bisogno di voi. Non temete il confronto con percorsi di studio e professioni tecniche in cui le donne dimostrano grandi capacità e risultati positivi. Le discipline Stem sono scelte oggi da una percentuale minima di studentesse e questo accade a causa della presenza di ostacoli culturali dettati da stereotipi che presuppongono che le donne non siano predisposte per queste materie. Una situazione che porta anche ad avere un deficit di competenze e professionalità rispetto alle offerte del mondo del lavoro. L'innovazione tecnologica e digitale richiede nuove competenze che vengono cercate dalle aziende ma che spesso non sono presenti nel bagaglio culturale e professionale dei giovani. Un gap che deve essere annullato. Per questo Eni si impegna a promuovere azioni formative e di sensibilizzazione per far sì che gli studenti vengano orientati verso le professioni del futuro».

E poi ci sono le competenze trasversali ritenute importanti dalle imprese: flessibilità e adattamento, lavorare in gruppo e risolvere problemi, «tutte capacità in cui le donne - ha sottolineato
Sabrina De Santis, responsabile Education di Federmeccanica - hanno una marcia in più». Oggi in Italia solo una percentuale minima delle studentesse indirizza il proprio percorso formativo verso le discipline Stem spesso per ostacoli culturali dettati da stereotipi che suppongono le donne scarsamente predisposte allo studio di queste materie. Da recenti analisi rispetto alle figure femminili impegnate in questi ruoli, è invece. Emerso che le donne lavorano con risultati positivi in ambiti molto diversificati, tra i quali le discipline tecniche operative, le attività di progettazione, quelle di programmazione della produzione e di gestione, l'innovazione tecnologica e il digitale, oltre che in ruoli inerenti la sicurezza sul lavoro.

Da anni Eni è impegnata in un percorso di sensibilizzazione dei giovani verso i percorsi accademici e le professioni di
tipo tecnico, sia attraverso la partecipazione a eventi finalizzati all'orientamento degli studenti. Eni Corporate University nasce sei anni fa. All'inizio era rivolta ai figli dei dipendenti. Poi si è attivata in borse di studio e percorsi di sensibilizzazione dei giovani verso i percorsi accademici e le professioni di tipo tecnico. «Il 65% dei mestieri tra 20 anni scomparirà. Se non si superano stereotipi di genere l'impatto della tecnologia sulle professioni del futuro e la crescente domanda di professionalità tecniche potrà ulteriormente penalizzare le donne in futuro, in relazione alla loro possibilità di trovare occupazione nel mercato del lavoro e potrà quindi impoverire il bacino di talenti a cui le aziende potranno fare riferimento per le loro politiche di reperimento e inserimento in azienda. Le donne saranno sottorappresentate e questo è un rischio che noi non vogliamo correre», ha concluso Coccagna.

Per maggiori informazioni: www.eni.com.

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