martedì 22 novembre 2022
L'azienda presenta la strategia 2023-2025 con 37 miliardi di investimenti. Razionalizzazione geografica: si punta su Italia, Spagna, Stati Uniti, Cile, Brasile e Colombia
Il parco eolico di Enel in Cile, sulla Cordillera de Talinay

Il parco eolico di Enel in Cile, sulla Cordillera de Talinay - Enel

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La risposta di Enel alla corsa del prezzo dell’energia spinta dalle quotazioni del gas naturale è un’accelerazione degli investimenti sulle rinnovabili e un’uscita dai mercati in cui c’è meno spazio per la transizione energetica. L’amministratore delegato Francesco Starace ha presentato il Piano strategico 2023-2025 che prevede 37 miliardi di euro di investimenti con l’obiettivo principale di portare da 59 a 75 Gigawatt la capacità di produzione di energia rinnovabile del gruppo. A fine piano il 75% dell’elettricità prodotta da Enel sarà a zero emissioni.

Non è solo un obiettivo di sostenibilità ambientale. Il contrasto al cambiamento climatico è una ma non l’unica delle ragioni della strategia di Enel. Le altre sono il prezzo e la sicurezza: nel piano l’azienda scrive che disporre di più energia rinnovabile prodotta in proprio permetterà un taglio delle tariffe ai clienti nell’ordine del 20% e garantirà la sicurezza delle forniture, perché elimina il bisogno di procurarsi materia prima all’estero. Enel conta di portare dal 75% all’80% la quota di elettricità venduta a prezzo fisso, fornendo ai clienti energia a emissioni zero per il 90% della fornitura grazie alla produzione propria e accordi a lungo termine di acquisto di energia verde.

«È folle continuare a fare affidamento sulle energie fossili. Dobbiamo uscirne il più rapidamente possibile» ha ribadito Starace, poco convinto del’approccio all’energia che prevale in Europa, troppo orientato a un orizzonte di breve termine: «Il dibattito è super semplice, la Francia e l’Europa meridionale vogliono un mercato a lungo termine. I Paesi del nord non lo vogliono. C’è una forte dialettica. Penso si arriverà ad una decisione nei prossimi mesi».

Francesco Starace alla presentazione del piano 2023-2025 agli analisti

Francesco Starace alla presentazione del piano 2023-2025 agli analisti - Avvenire

L’azienda che ha nel ministero dell’Economia il socio di riferimento ha scelto intanto di razionalizzare la sua presenza internazionale. Si concentrerà su sei Paesi: l’Italia, la Spagna, gli Stati Uniti, il Cile, il Brasile e la Colombia. Realizzerà in queste nazioni 19 dei 21 GW di nuova capacità rinnovabile programmata (in particolare, Enel prevede di espandere di 4,2 GW la potenza da rinnovabili in Italia). Costruirà anche un'altra fabbrica di pannelli solari su modello della 3Sun Gigafactory di Catania (la cui produzione aumenterà, passando da 200 a 3.000 MW di pannelli all’anno).

La presenza in altri Paesi sarà drasticamente ridimensionata. Enel è già uscita quest’anno dalla Russia e lascerà nei prossimi anni anche Romania, Perù e Argentina. Saranno cedute anche altre attività. Queste operazioni permetteranno di ridurre di 21 miliardi di euro il debito, previsto in discesa verso i 51 miliardi. Tra gli obiettivi finanziari, l’aumento dell’utile netto: il 2022 si dovrebbe chiudere con profitti tra i 5 e i 5,3 miliardi di euro, per il 2025 l’obiettivo è un utile tra i 7 e i 7,2 miliardi.
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