mercoledì 31 ottobre 2012
​Il tasso di inattività femminile nel nostro Paese è del 48,5%, a fronte della media Ue del 35,1%. Peggio di noi fa soltanto Malta con un tasso del 55,9%.
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Record alla provincia di Bologna con il 64,7%, seguita da Ravenna con il 64,6% e da Modena con 60,2%. L'Emilia Romagna è seconda solo alla provincia autonoma di Bolzano. Tuttavia, in Italia la partecipazione femminile al mercato del lavoro rimane tra le più basse d'Europa. Il tasso di inattività delle donne nel nostro Paese è del 48,5%, a fronte della media Ue del 35,1%. Peggio di noi fa soltanto Malta con un tasso del 55,9%. Sul versante della classifica delle province della regione, quarta è Ferrara con 61,4%; seguono Parma (60,7%), Forlì-Cesena (59,1%), Reggio Emilia (57,8%) e Piacenza con il 54,8%. La peggiore è Rimini con il 54,2%. In particolare le imprenditrici artigiane sono 367.895 e l'Emilia Romagna è sesta in Italia per numero di donne con incarichi in imprese artigiane: 39.039 pari al 20.6%. "A tenere distanti le donne dal mondo del lavoro - ha commentato il presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli - è soprattutto il basso investimento in quei servizi di welfare che dovrebbero favorire la conciliazione tra attivita' professionali e cura della famiglia".
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