martedì 9 settembre 2014
Mentre il rapporto tra deficit e Pil si abbassa di 0,2 punti percentuali. È questo l'effetto sui conti nazionali delle nuove regole europee e delle innovazioni introdotte dall'Istituto nazionale di statistica.
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L'Istat dà una nuova stima dell'economia sommersa, pari a circa 187 miliardi, l'11,5% del Pil 2011. Si tratta delle somme connesse a lavoro irregolare e sottodichiarazione. A ciò si può aggiungere l'illegalità (droga, prostituzione e contrabbando), per un combinato, l'economia non osservata, di oltre 200 miliardi (12,4% del Pil).I contributi principali arrivano dai cambiamenti relativi alla voce ricerca e sviluppo, che da costo diventa investimento(20,6 miliardi) e dall'inclusione nel Pil delle attività illegali, droga, prostituzione e contrabbando di sigarette compreso l'indotto (15,5 miliardi). A ciò si aggiungono una serie di altri effetti, di minore entità, tutti derivanti dall'aggiornamento del sistema nazionale dei conti (dal Sec 95 al Sec 2010) e dalle altre innovazioni introdotte dall'Istat.  Il passaggio al nuovo Sec riguarda tutta l'Unione europea. E guardando a quanto accaduto negli altri Paesi, l'Istat riporta i casi di Germania (che ha rivalutato il Pil del 3,4%), Francia (+3,2%) e Regno Unito (+4,6%).Mentre il rapporto tra deficit e Pil si abbassa di 0,2 punti percentuali. È questo l'effetto sui conti nazionali delle nuove regole europee e delle innovazioni introdotte dall'Istat. Lo fa sapere lo stesso Istituto,spiegando che il rapporto indebitamento netto/Pil passa dal 3,7%al 3,5%, con riferimento al 2011. Cambiano le regole sugli swap.
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