sabato 12 aprile 2014
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Nuovi sbocchi occupazionali e figure professionali d'avanguardia nel mercato dell'Information and Communication Technology (Ict), con lo sviluppo dei sistemi di informazione e comunicazione digitale, nonostante le cifre macroeconomiche negative legate al settore. A rilevarlo l'osservatorio Quanta Ict, divisione settoriale del Gruppo Quanta."Un recente studio Assinform-Netconsulting - ricorda Quanta Ict - ha infatti rilevato una flessione del mercato Ict pari al 4,4% nell'ultimo anno, stimando una perdita di circa tre miliardi di euro rispetto al 2012. D'altro canto, però, studi condotti con metodologie e criteri differenti rivelano la costante evoluzione di questo mercato. Se Censis (febbraio 2014) annovera l'Ict tra i settori che richiedono ai lavoratori una costante evoluzione delle competenze, una nuova indagine del Politecnico di Milano riconosce nel mercato dei sistemi di comunicazione mobile il rimedio numero uno contro la crisi, prevedendo un contributo del 2,5% alla crescita del Pil da parte del solo mercato delle app e un veloce incremento dei posti di lavoro. Così, in un mercato fatto di chiaroscuri, il Gruppo Quanta ha investito in una divisione specializzata, offrendo una valida alternativa alle più diffuse forme di occupazione del settore, caratterizzate da precarietà e mancanza di garanzie, mediante assunzioni in somministrazione o staff leasing. Se i vantaggi per i lavoratori sono evidenti da un punto di vista contributivo e retributivo, le aziende della scena Ict beneficiano di soluzioni a rischio zero e garantite da specifiche competenze professionali"."Quanta Ict vive una forte crescita, intercettando il bisogno di formule lavorative stabili e garantite, manifestato dai lavoratori del settore, che finora hanno operato in un mercato caratterizzato da formule di lavoro atipico", spiega Massimo Quizielvù, Country Manager Italia del Gruppo Quanta. "Nonostante le difficoltà dell'economia, la soluzione che noi proponiamo piace alle aziende, soprattutto a quelle più sensibili alla qualità dei lavoratori e alla legalità delle proprie scelte, anche per i vantaggi derivanti dal superamento dei rischi e dei costi di un'offerta molto frazionata, fatta da realtà con limitate capacità economiche e finanziarie", conclude.
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