martedì 28 marzo 2017
Il 98% degli intervistati afferma che lavorare in remoto ha un impatto positivo sulla produttività e il 62% vuole l’accesso alle tecnologie per restare in contatto coi colleghi
Ecco i benefici del lavoro flessibile
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Produttività e lavoro in squadra risultano decisamente migliori quando i dipendenti possono scegliere dove lavorare; una ricerca a livello globale sul tema del lavoro agile ne ha evidenziato alcuni aspetti. Il sondaggio è stato commissionato da Polycom.

«Avevamo previsto che il 2016 sarebbe stato l’‘anno del video’ e siamo lieti di vedere come le persone stiano davvero traendo vantaggio nel lavorare in questo modo - dichiara Jim Kruger, cmo di Polycom -. I risultati della ricerca mettono in luce quanto le aziende abbiano bisogno di strumenti di video collaboration per abilitare il contatto umano che le persone tanto desiderano. Le realtà aziendali che offrono flessibilità e i giusti strumenti di collaboration, avranno di certo una marcia in più nell’assumere e trattenere i migliori talenti».

L'indagine ha rivelato i principali vantaggi e le sfide per i datori di lavoro e i dipendenti quando si tratta di adottare la cultura del lavoro flessibile. Anche se i risultati variano a seconda del Paese, ci sono tre tendenze chiave che rimangono costanti. La stragrande maggioranza degli intervistati (il 98%) concorda sul fatto che un approccio flessibile al lavoro aumenti la produttività, dal momento che le persone possono scegliere di lavorare dove si sentono più efficienti. Il 92% degli intervistati è d'accordo anche che la tecnologia di video collaboration migliori il lavoro di gruppo. Organizzare meeting coi colleghi via video aiuta a mantenere l'elemento di interazione umana che a volte può mancare quando si lavora in remoto, consentendo quindi ai dipendenti di sviluppare relazioni migliori. Il sondaggio rivela inoltre che il 62% della popolazione attiva mondiale lavora in modo flessibile – oggi più che mai. La trasformazione digitale è in parte responsabile, in quanto spinge le aziende a esplorare nuovi modi di lavorare a ritmi crescenti. Le imprese infatti si mettono in competizione per essere innovative e sviluppare una migliore cultura del lavoro per trattenere i migliori talenti ed essere, quindi, vincenti.

In Europa oltre la metà dei lavoratori intervistati lavora in modo flessibile spesso. Ciò che è interessante notare è che i due terzi degli intervistati hanno colleghi basati in altri uffici o location (il 78%). Considerando il numero di lingue diffuse in tutta Europa, è chiaro che l'adozione di tecnologie di collaboration sta facendo grandi progressi nel far sentire colleghi fisicamente distanti tra loro più “vicini”, con il 91% che dichiara come risultato positivo, di conoscersi meglio, e questa tendenza è vera in tutto il mondo. Il sondaggio di Polycom mostra che vi è un cambiamento significativo nelle abitudini di lavoro in tutta Europa: offrire ai lavoratori la flessibilità di lavorare da casa o dovunque vogliano è la chiave per soddisfare il bisogno di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

«C’è una falsa credenza per cui i lavoratori da remoto sono scollegati dal resto del team. Questo studio dimostra invece che essi sono più socievoli e proattivi nello sviluppare relazioni forti. I nuovi strumenti tecnologici che consentono la comunicazione e la collaboration sono infatti utili per motivare i lavoratori a prendere il telefono, cercare l’incontro vis a vis e creare legami duraturi. Ecco il lato positivo del lavoro a distanza di cui si parla raramente», commenta Jeanne Meister, partner, Future Workplace.

Il 66% dei millennial sottolinea la preoccupazione di non essere percepiti come lavoratori a pieno regime quando non si è in ufficio. Questo timore, diffuso a livello globale, è condiviso anche dal 62% di tutti gli intervistati. Per le aziende, per tenere il passo con il rapido ritmo della trasformazione digitale, è necessario un cambiamento di atteggiamento e un nuovo approccio al modo in cui le persone lavorano e collaborano. Per esempio misurando le prestazioni sulla base del rendimento e non delle ore lavorate, i dipendenti possono essere certi che il management sappia riconoscere che il presenzialismo non corrisponde (necessariamente) a una buona etica del lavoro. Alla base di questo cambiamento nella cultura del lavoro c’è la tecnologia. I giusti strumenti di collaboration devono essere adottati per consentire ai team di collaborare e ai dipendenti di avere lo stesso accesso alle risorse come se fossero in ufficio.


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