mercoledì 11 maggio 2016
​Per Alberto Perfumo (nella foto), ad di Eudaimon, sono tre i livelli di analisi: vantaggi per le persone, per l'azienda ed efficienza economica.
Ecco come misurare il welfare
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Con la pubblicazione dei decreti sulla legge di Stabilità 2016 c’è una nuova norma che regola il welfare aziendale e spinge la 'conversione' dei premi di produttività in servizi, a discrezione del lavoratore e con ampi benefici economici sia per il dipendente che per l’impresa. L’interesse, già in crescita negli ultimi anni, sta esplodendo, contagiando aziende di tutti i settori e dimensioni. E addirittura è possibile misurare i vantaggi per le persone, per le imprese e per i processi produttivi: si chiama Eudaimon Welfare Index. In questo modo l’azienda è in grado di tracciare le linee di evoluzione del suo programma così da soddisfare tutti i requisiti di efficienza e di rispondenza alle esigenze delle persone. Eudaimon Welfare Index, quindi, è l’indice più adatto a misurare la performance e la salute dell’azienda nel campo del welfare aziendale e del bilancio sociale. "È un sistema di misurazione e allo stesso tempo di indirizzo dei programmi di welfare per la massima efficacia e il più elevato ritorno sia per l’impresa che per i suoi dipendenti - spiega Alberto Perfumo, amministratore delegato di Eudaimon (www.eudaimon.it), impresa che da oltre dieci anni si occupa di piani di welfare -. Per misurare il welfare index, l’analisi dei programmi di welfare è fatta secondo tre dimensioni: persona, azienda, efficienza complessiva. Per ogni dimensione, ci sono diversi indicatori di performance, dall’utilizzo dei servizi di welfare da parte dei lavoratori all’efficacia della comunicazione, fino al ritorno economico per l’azienda".In questo momento è in atto, anche nelle pmi, una corsa a capire velocemente cosa si può fare grazie alla nuova normativa e a metterlo in pratica. Il che è estremamente positivo, non solo per chi lo fa, aziende e dipendenti, ma per tutto il Paese: sono anni che si sente l’esigenza di un welfare integrativo, che affianchi e completi quello pubblico. La corsa alla realizzazione dei programmi di welfare, che si accompagna alla nascita di operatori specializzati, però, non può avvenire a scapito dell’efficacia dei programmi stessi. "Oggi più che ieri – continua Perfumo - quando a fare welfare erano soprattutto le grandi imprese, dotate di strumenti organizzativi adeguati, servono competenza e strumenti per accompagnare l’azienda nello sviluppo di un programma di welfare efficace". Qui si colloca il contributo che Eudaimon ha deciso di dare insieme a un gruppo di imprese, il network Iep, guidato da Eudaimon stessa. Proprio quest’anno è stata lanciata la Welfare Index Survey, l’attività che consente di misurare l’efficacia e i ritorni dei programmi welfare attivati dalle aziende. Applicando l'indice di misurazione, l’azienda è in grado di valutare: i benefici oggettivi per il lavoratore (per esempio il risparmio di tempo e di denaro favorito dai servizi), i benefici intangibili (per esempio l’impatto sulla motivazione e soddisfazione dei collaboratori), i benefici per l’impresa in termini di produttività e di risparmio economico, il posizionamento rispetto alle altre realtà che fanno welfare.
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