mercoledì 23 ottobre 2013
​Sono state condotte oltre 40 interviste approfondite con dirigenti a livello di business o di direzione Human Resource in Asia, Australia, Europa, Stati Uniti e America Latina,
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​Il termine leader viene oggi spesso utilizzato senza soffermarsi sul vero significato che ha questa figura: il leader coincide sempre con la posizione più in alto nella scala gerarchica di un’azienda? Solo chi ha già una predisposizione naturale può diventarlo, oppure si possono acquisire le doti necessarie? Quanto il carisma di un leader incide sul rendimento finale del team di lavoro? A queste e ad altre domande ha cercato di rispondere Page Executive.

Sono state condotte oltre 40 interviste approfondite con leader globali a livello di business o di direzione Human Resource in Asia, Australia, Europa, Stati Uniti e America Latina, su alcuni temi fondamentali: come diventare un leader globale, come gestire le aspettative dell’azienda e dei collaboratori, come sta cambiando la leadership in questi ultimi anni, ed infine che importanza acquisisce la leadership emozionale rispetto alla gestione della performance. Il risultato è stato sintetizzato in sette punti chiave indispensabili per essere leader.

“Oggi essere leader non può più significare semplicemente dare ordini ai propri sottoposti. Il vero talento di un leader è quello di saper gestire al meglio le sinergie del team, valorizzando il singolo componente per ottenere un risultato finale più che soddisfacente – spiega Maximilian Redolfi, director di Page Executive. Anche le doti personali del leader devono conformarsi alla contemporaneità, che è fatta di mobilità geografica ed elasticità mentale, di innovazione digitale, ma soprattutto di empatia tra individui, elemento quest’ultimo che proprio a livello di leadership non va dimenticato”.
I sette segreti della Leadership
1. VISIONE
Non è necessario ingaggiare leader globali per gestire il presente, lo status quo. I leader vengono ingaggiati perché condividono o portano ex novo una visione di come l’azienda dovrà cambiare nei successivi 5 anni, in modo proattivo, non reattivo, al fine di anticipare ed adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato, valorizzando al meglio una forza lavoro sempre più variegata nella cultura e nella provenienza geografica. La maggiore sfida del leader è quella di condividere la visione dell’organizzazione, guadagnarne quotidianamente il consenso, e portarla verso il cambiamento attraverso l’operato degli altri.
2. TALENTO
I business leader creano una squadra per raggiungere i risultati prefissati. Il team deve essere motivato, coinvolto, ascoltato, supportato, fidelizzato attraverso la creazione di un forte senso di appartenenza, rafforzato da una forte delega e responsabilità, ricompensato, protetto, e i leader devono essere in grado di guidare, ma allo stesso tempo ascoltare ed imparare dalla propria squadra. I leader con esperienza globale sono in grado di fare tutto ciò gestendo risorse culturalmente diverse, geograficamente delocalizzate e in molti casi disperse in diversi contesti aziendali all’interno dello stesso gruppo e che necessitano di integrazione.
3. AGILITÀ
l leader globali devono avere dimostrato di essere mobili a livello internazionale. Questo si traduce nell’aver vissuto all’estero, almeno per un significativo periodo di tempo, in due o tre diversi continenti; ma anche nell’essere dotati di spirito imprenditoriale e forte predisposizione verso l’esterno. Solo in questo modo è infatti possibile acquisire una buona padronanza dei diversi mercati e culture per una gestione efficace delle attività aziendali in diversi paesi.
4. EMOZIONE ED EMPATIA
Talento e Persone rappresentano il fattore chiave indispensabile al raggiungimento del successo, in tutti i settori e in alcuni più di altri. Le persone possono fare un’enorme differenza se riescono ad esprimere una maggiore proporzione del loro potenziale. In quanto tali, le risorse non devono sentirsi sfruttate, ma valorizzate, ascoltate, comprese, messe al primo posto quando si mettono in atto decisioni aziendali. Lo studio fa emergere come stili di leadership più partecipativi e collaborativi stiano emergendo rispetto a stili più autoritari. I componenti del team dovrebbero percepire il leader come uno di loro; dovrebbe esserci apprezzamento reciproco fra il leader e la sua squadra.
5. PERFORMANCE TRASVERSALE
I leader di maggiore successo sono coloro in grado di prendere decisioni non solo in base alla propria area di riferimento, ma per il bene dell’intera azienda. I leader di oggi devono sempre più avere competenze in diverse funzioni aziendali, anche al di fuori del proprio settore di competenza, poiché ciò permetterà loro di progredire la loro carriera ad un livello superiore.  Chi non possiede questa visione rimarrà indietro.
6. IL LEADER DIGITALE
Oggi la comunicazione univoca delle aziende verso l’esterno, lascia il posto grazie alle tecnologie digitali ad una comunicazione interattiva che si muove con grande immediatezza anche nella direzione opposta: da clienti, impiegati, e tutti gli stakeholder della azienda verso l’azienda stessa, senza il filtro delle stampa, o meglio dove la stampa funge da ulteriore cassa di risonanza alla rete e viceversa. I leader di oggi sanno gestire questi aspetti, e in particolare aiutano a contribuire ad una cultura di trasparenza, correttezza attraverso alle richieste di riscontro, poiché la funzione sociale della azienda e il riconoscimento positivo del suo brand sul mercato acquisisce maggiore importanza e la reputazione aziendale ne impatta i risultati economici in modo significativo.
7. INTERAZIONEUno stile di management partecipativo prevede il coinvolgimento del team in ogni fase del processo decisionale e un conferimento di responsabilità a tutte le risorse. Per confermare e rafforzare la propria leadership, è fondamentale per ogni manager essere proattiva/o, identificare nuove opportunità, proporre idee, diffonderle all’interno dell’organizzazione e creare consenso.
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