venerdì 18 giugno 2010
Le regolamentazioni eccessive mettono in difficoltà le aziende, per la concorrenza e per la crescita. Lo ha spiegato il Governatore della Banca d'Italia nella lectio magistralis pronunciata al Cuoa per il conferimento di un master honoris causa in Business Administration.
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Le regolamentazioni eccessive costituiscono un ostacolo per le imprese, per la concorrenza e per la crescita. Lo ha spiegato il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nella lectio magistralis pronunciata al Cuoa per il conferimento di un master honoris causa in Business Administration. «Una regolamentazione eccessiva o di cattiva qualità per le imprese costituisce un fattore di ostacolo alla concorrenza e alla crescita economica», ha spiegato. La maggior parte degli indicatori diffusi dall'indagine Doing Business della Banca Mondiale sul peso degli oneri burocratici per le imprese, ha aggiunto Draghi, «mostra come non sia facile fare impresa in Italia», perchè emerge «un quadro di debolezza rispetto alle città straniere» frutto di una regolamentazione nazionale inefficiente e costosa.Sulla redditività delle imprese italiane pesa un carico fiscale più elevato di quello internazionale, e questa situazione è aggravata dal peso dell'economia sommersa rispetto al Pil, ha detto ancora Draghi. «Pesa sulla redditività delle imprese italiane e quindi anche su quelle del Nord Est un carico fiscale elevato nel confronto internazionale - ha spiegato Draghi -. Nel 2008 per le imprese dell'industria manifatturiera del Nord Est l'incidenza del prelievo sugli utili lordi si collocava attorno al 43%, livello superiore di circa 15 punti rispetto a quelli di regioni come la Catalogna, il Rodano-Alpi e le Fiandre», ovvero di quelle regioni d'eccellenza a livello europeo con cui, secondo il Governatore, il Nord Est si deve confrontare. Questa situazione, ha aggiunto l'inquilino di Palazzo Koch, è aggravata dalla «diffusione dell'economia sommersa", che rende più pesante «il fardello della fiscalità per i contribuenti onesti». «Nel Nord Est il peso dell'economia sommersa in rapporto al Pil, pur più contenuto rispetto alla media nazionale, è superiore a quelli di Francia, Germania e Regno Unito», ha illustrato Draghi.
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