mercoledì 24 settembre 2014
L'Eurozona non è in recessione e non c'è il rischio di deflazione, assicura il presidente della Bce.
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L'Eurozona non è in recessione e non c'è il rischio di deflazione. Lo assicura il presidente Bce, Mario Draghi, alla radio Europe 1. "Nell'intera Eurozona non vedo rischi di deflazione ma di inflazione molto bassa per un lungo periodo" dice Draghi ribadendo che l'intera area euro "non è in recessione" ma "la ripresa è modesta, debole e fragile".

 "Il peggior nemico per l'Europa è la disoccupazione: dei giovani e in generale", causata "da un sentimento più ampio di mancanza di fiducia nel futuro", che va combattuta soprattutto con gli investimenti: "Privati, ma anche pubblici", ha detto il presidente della Bce, secondo il quale le regole del patto Ue "sono state violate in passato e il risultato di ciò non è stato eccezionale. Molti Paesi sono arrivati alla crisi finanziaria non preparati".

"La nostra politica monetaria rimarrà accomodante per un lungo periodo di tempo", ha detto Draghi, sottolineando che "attualmente i tassi di cambio riflettono le differenti traiettorie delle politiche monetarie". Il presidente della Bce ha aggiunto che "l'euro è irreversibile e faremo tutto il necessario nell'ambito del nostro mandato, per preservarlo".

"Garantire credito ai privati è una condizione necessaria, ma non sufficiente a rilanciare la crescita, e per aiutare i giovani imprenditori servono riforme strutturali, meno burocrazia e tasse - ha concluso Draghi - possiamo garantire tutto il credito possibile, ma se in alcuni Paesi per un giovane imprenditore ci vogliono mesi prima di ottenere permessi e autorizzazioni per aprire un nuovo negozio trovandosi poi sovraccaricato dalla tassazione alla fine non farà richiesta di credito.

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