venerdì 25 gennaio 2013
​Al World Economic Forum il presidente della Bce sprona i Paesi a proseguire consolidamento fiscale e riforme strutturali.
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"Il risanamento dei conti pubblici è inevitabile". È quanto ha ribadito il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando al World Economic Forum di Davos. "Non mi piace la parola austerità - ha premesso Draghi - ma deve esser chiaro che non ci possono essere crescita ed equità senza intervenire per ridurre l'indebitamento". Draghi indica che è inevitabile che il processo di consolidamento dei conti pubblici comparta una contrazione dell'attività nel breve termine. "La domanda allora è come conciliare il risanamento e gli effetti di contrazione sull'economia" ha rilevato Draghi indicando in particolare tre modi. Innanzitutto realizzare riforme strutturali che aumentino la competitività e la capacità di esportare. Altro punto è "la composizione degli interventi di consolidamento" e infine la capacità di "guadagnare la credibilità così dar scendere i tassi di interesse".La ripresa dell'Eurozona ci sarà nella seconda parte dell'anno. Lo ha affermato il presidente della Bce. "Tutto sta puntando a un miglioramento delle condizioni finanziarie. Il background - ha detto Draghi - è considerevolmente più favorevole dello scorso anno. La nostra percezione è che il livello dell'attività economica si sta stabilizzando a livelli molto bassi e crediamo in una ripresa nella seconda parte dell'anno".
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