sabato 23 novembre 2019
Prosegue la kermesse di Verona
Un momento del Festival della Dottrina sociale a Verona

Un momento del Festival della Dottrina sociale a Verona

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«Le imprese vincenti sono e saranno quelle in grado di coniugare etica, economia e territorio» stimola l’ex ministro Gianluca Galletti, oggi presidente dell’Ucid Emilia Romagna. Ce ne sono già di queste imprese, nel Non profit, ma anche nel profit, si evidenzia alla IX edizione del Festival della Dottrina sociale in corso a Verona. Cominciano a fare massa critica? «Sono ancora frammenti» ammette Mauro Magatti, sociologo, ordinario dell’Università del Sacro Cuore di Milano. Vanno aiutate a fare rete. Il Governo sta dando una mano? «Per la verità – risponde Magatti – deve prima decidersi che cosa vuol essere, che cosa vuol fare».

Eppure un sostegno alla nuova economia, quella che semplificando viene definita "sostenibile", è necessario, di più: urgente. «Siamo passati da Prometeo a Lucifero – ricorda infatti il professore dell’Università Cattolica – e questo è il fallimento del neoliberismo». Ma, attenzione, la sostenibilità da sola non fa primavera. Per potere avere chance di successo deve combinarsi con la logica contributiva. La logica, cioè, che scaturisce da settori diversi della società. Non basta, insomma, essere liberi di consumare, occorre essere impegnati a contribuire in prima persona alla costruzione del futuro.

Ci provano, ad esempio – come hanno testimoniato al Festival – Marco Bartoletti, BB (impresa sociale), Enrico Montanari dell’omonima società che ha certificato come il rispetto dell’ambiente cambia il modo di costruire; Filippo Cantoni soffermandosi sulla cooperazione; Marco Ottocento di Valemour, che ha lanciato una sfida per il nuovo welfare: più innovazione e meno contributi statali; Claudio Papa di Dolceamaro. E qui sostiamo.

Dolceamaro ha una storia antica, ma dal 2013 Papa decide di cambiare, rendendosi conto che l’agricoltura e le produzioni che ne derivano hanno l’obbligo di salvare la "casa comune". Decide, quindi, di coltivare in Italia le noci e le nocciole. Coinvolgendo i territori, magari i giovani senza lavoro. E a chi si rivolge? A parroci, a vescovi. Dal Molise alla Sicilia. E più ci prova, più ha successo. E sperimenta che le intuizioni di papa Francesco nella Laudato Si’ sono concrete. Dall’agricoltura a km 0 all’economia circolare, passando per la biodiversità. «Solo in questo settore – dice – potremo fatturare dai 4 ai 5 miliardi l’anno, dando lavoro a 25 mila persone» .

Certo, da soli non si va lontano, ammette Papa. Ed ecco lo stimolo del Festival: insieme. L’esperienza di Valemour è stata proprio questa. Siamo davanti ad un marchio sociale e un modello di formazione al lavoro di proprietà della "Fondazione Più di un Sogno" la quale ne ha affidato la gestione alla Cooperativa sociale Vale un Sogno di Verona e alla Cooperativa sociale Vale un Sogno 2 di Torino. Da dove nasce quest’esperienza? Marco Ottocento, quand’era in difficoltà, ha chiesto consiglio a Magatti, a Zamagni, a don Vincenzi. Ed ora è convinto che «non si può fare da soli ma è anzi è importante farlo assieme altrimenti che bene comune è?».

C’è bisogno di sussidiarietà. E di famiglia, si è detto al festival. E a riconoscerlo è stata anche la ministra Elena Bonetti. «Adesso è venuto il momento di investire nella famiglia, non soltanto di sostenerla ma di investire, quindi dare risorse che le permettano di liberare quelle energie anche di carattere sociale, relazionale e comunitario di cui oggi dispone, e che il Paese deve essere in grado di riattivare». Tra le misure comprese nella manovra, Bonetti ha indicato in particolare l’assegno di natalità «che avrà una dimensione universale – ha precisato – per tutti i nuovi nati e i bimbi adottati nel corso del 2020, con delle cifre che non erano mai state stanziate, il contributo per le rette degli asili nido; abbiamo rifinanziato ed esteso il congedo di paternità, e questo ha chiesto lo stanziamento di ingenti risorse. Non importa la tenuta del governo, ma le cose che riusciamo a fare per il bene del Paese. Io propongo un’alleanza tra le generazioni e i generi per riattivare un protagonismo virtuoso, comunitario, in grado di far ripartire l’economia e la società».

Bonetti ha parlato nell’ambito di un panel coordinato da Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Famigliari, dando così il suo importante contributo alla Carta dei Valori per l’impegno pubblico che sarà sottoscritta alla conclusione dell’evento.



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