mercoledì 16 novembre 2016
Un ciclo di quattro incontri che mira ad accrescere la conoscenza del tema e a condividere con il mondo istituzionale e imprenditoriale le migliori iniziative e le buone pratiche aziendali.
Diversità, una risorsa in azienda
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La Camera di commercio Britannica per l’Italia e Ups, con il patrocinio dell’Ambasciata britannica a Roma, del Consolato britannico a Milano e del Comune di Milano hanno lanciato oggi il ciclo di quattro incontri Diversity is Key che mira ad accrescere la conoscenza del tema della diversità e dell’inclusione presso il grande pubblico e a condividere con il mondo istituzionale e imprenditoriale le migliori iniziative e le buone pratiche aziendali.


All’evento di oggi, che si è svolto presso Villa Wolkonsky, residenza dell’ambasciatore britannico in Italia, hanno preso parte Jill Morris, ambasciatore del Regno Unito in Italia, Ivan Scalfarotto, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Iulia Nartea, Country Manager Ups Italia, Laura Innocenti, Adjuct professor della Luiss Business School e Letizia Radoni, capo Dipartimento Circolazione Monetaria della Banca d’Italia.

Il progetto si svilupperà in un ciclo di incontri dedicati ad approfondire la diversità di genere, culturale e anagrafica, e come essa possa portare concreti benefici in termini di competitività e di risultati, attraverso la valorizzazione delle risorse presenti nelle aziende. Gli incontri si svolgeranno a Milano e saranno dedicati a Gender Diversity & Lgbt (febbraio 2017); Cultural Diversity (maggio 2017); Age Diversity (ottobre 2017).

«Accolgo con grande piacere l’iniziativa Diversity is Key, promossa dalla Camera di commercio Britannica per l’Italia e da Ups. Il Foreign Office britannico tutela e promuove la cultura della diversità e io sono orgogliosa di far parte di un corpo diplomatico formato da persone di ogni genere, età, etnia, religione ed orientamento sessuale. Attualmente il personale del Foreign Office è al 43.2% femminile e da marzo 2016 abbiamo 50 ambasciatori donne in tutto il mondo, di cui tre solo a Roma. Maggiore diversità all’interno della forza lavoro costituisce una ricchezza per ogni organizzazione e ci permette, nel nostro caso, di rappresentare al meglio il nostro paese, in tutte le sue sfumature», ha dichiarato Jill Morris, ambasciatore del Regno Unito in Italia.

«Le tematiche della diversità e dell'inclusione sono fondative della contemporaneità. In un mondo del lavoro globale e interconnesso, il confronto e la gestione delle differenze sono un vantaggio competitivo che ogni impresa dovrebbe porre come base della propria crescita e del proprio sviluppo», ha affermato Ivan Scalfarotto, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico.


Oggi la diversità e l’integrazione sono considerati driver essenziali per la crescita del business e parte cruciale dell'identità aziendale. Nel mondo del lavoro, la capacità di attrarre e coinvolgere le persone di ogni età, cultura, provenienza, e tipologia è fondamentale per il successo delle aziende. Secondo uno studio dell’Università di Chicago la diversità produce risultati superiori rispetto all'omogeneità perché il progresso e l'innovazione non dipendono tanto da persone solitarie di grande intelligenza ma da gruppi di lavoro diversi che insieme riescono a capitalizzare sulla loro individualità.


«Per un’azienda come Ups, che conta 444mila dipendenti provenienti da diverse parti del mondo la corretta gestione delle diversità e dell’integrazione è un elemento chiave per il successo del business - ha commentato Iulia Nartea, Country Manager Ups Italia -. Il processo di sviluppo e gestione di una forza lavoro diversificata inizia dal reclutamento dei talenti, indipendentemente dalla loro razza, nazionalità, sesso, genere, orientamento sessuale, età, disabilità o religione, e prosegue con la formazione di tutti i nostri dipendenti sul tema della diversità e dell’inclusione».


«Dall’osservatorio all’interno del People Management Competence Center & Lab della Luiss Business School, dove svolgo la mia attività di ricerca, abbiamo notato un crescente interesse da parte delle aziende ad interrogarsi, attraverso mirati progetti di ascolto, sul rapporto tra percezioni di inclusione e performance individuali e organizzative. Dalle nostre ricerche è emersa una relazione positiva tra un elevato “diversity climate” e atteggiamenti e comportamenti favorevoli per l’organizzazione, nonché una maggiore soddisfazione sul lavoro ed un più forte engagement dei collaboratori. Accogliere e valorizzare la diversità è una grande sfida che richiede, a tutta l’organizzazione, ma soprattutto al management, la capacità di accettare prospettive diverse, in una visione di complementarietà e non di contrapposizione», ha commentato Laura Innocenti, Adjuct professor Luiss Business School.

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