martedì 30 aprile 2019
A marzo saliti di 60mila unità gli occupati, soprattutto quelli stabili. Esulta Di Maio: avanti come un treno verso il cambiamento
L'Italia esce dalla recessione. Pil + 0,2% nel primo trimestre
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Nel primo trimestre del 2019 l'economia italiana è tornata lievemente a crescere dopo la recessione tecnica della seconda metà dello scorso anno. Il Pil è salito infatti dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% rispetto a un anno prima. Lo ha reso noto questa mattina l'Istat nella sua stima preliminare che conferma la tendenza a un moderato recupero dell'attività economica testimoniata anche dagli ultimi dati sul lavoro: a marzo la disoccupazione è risultata in calo al 10,2% e l'occupazione in aumento di 60 mila unità.

L'andamento del PIl, spiega l'istituto di statistica "ha interrotto la debole discesa dell'attività registrata nei due trimestri precedenti" (-0,1% in entrambi i casi). Nel complesso "l'ultimo anno si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno". Nel primo trimestre l'Istat ha registrato un "netto recupero dell'attività industriale e contributi positivi sia del settore agricolo che del terziario". Mentre dal lato della domanda, si segnala un contributo negativo di quella interna e un apporto positivo di quella estera. La variazione del Pil acquisita per il 2019 è dello 0,1%. Ma il prodotto interno italiano resta di ben 5 punti percentuali sotto il picco pre-crisi di inizio 2008.

"Domani potremo festeggiare il 1° maggio con qualche dato positivo: l'Istat ci dice che l'Italia è fuori dalla recessione, sono dati che ci fanno affrontare la festa dei lavoratori con elementi incoraggianti", ha commentato il vice premier Luigi Di Maio: "Andiamo avanti come un treno verso il cambiamento".

Sul fronte del lavoro il report mensile sul lavoro dell’Istituto di statistica rileva come il tasso di disoccupazione a marzo 2019 sia diminuito di 0,4 punti rispetto a febbraio arrivando appunto al 10,2%, il dato più basso dal’agosto 2018. Rispetto a marzo 2018 il calo è di 0,8 punti percentuali. Le persone in cerca di occupazione sono ora 2.641.000 con un calo mensile di 96.000 unità e annuale di 208.000. In calo anche la disoccupazione giovanile. L’indice è sceso infatti al 30,2% fra le persone tra i 15 e i 24 anni, dato minimo da ottobre 2011.

Per converso crescono gli occupati. A marzo erano 114mila in più di un anno prima e 60mila più che a febbraio. Il tasso di occupazione sale al 58,9%, 0,2 punti in più che a febbraio. L'aumento si concentra tra i minori di 34 anni (+69.000 unità) mentre sono stabili i 35-49enni e calano gli over 50. A crescere sono soprattutto gli occupati dipendenti con un contratto di lavoro stabile, 44.000 in più del mese.

«I dati comunicati dall'Istat testimoniano la solidità e la tenuta dell'economia italiana" e "mettono in evidenza il positivo andamento del mercato del lavoro", afferma il ministro dell'Economia Giovanni Tria. «Da segnalare in particolare, oltre all'aumento dei giovani occupati e delle posizioni permanenti, il miglioramento del tasso di occupazione che risale ai livelli massimi dell'aprile 2008».


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