lunedì 28 novembre 2016
Secondo Praxi, società di consulenza organizzativa, nel 2016 l'incremento ha superato il 30% e si prevede per il prossimo anno un’ulteriore crescita
Digital strategist e manager big data i più richiesti nel 2017
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Boom di richieste di digital strategist e di manager big data analytics. Nel 2016 l'incremento di richieste ha superato il 30% e si prevede per il 2017 un’ulteriore crescita, come emerge da un'analisi svolta da Praxi, grazie al suo osservatorio privilegiato. Le aziende negli ultimi anni hanno dovuto necessariamente rivedere le proprie strategie, in funzione anche del rilevante impatto del digitale sul business. Cresce così l’esigenza di reperire figure come i digital strategist, soprattutto in caso di aziende medio-grandi.

«Le competenze informatiche di questo ruolo ovviamente sono indispensabili, ma ancor di più lo è la visione strategica dell’azienda nell’insieme - osserva Massimo Mazzonzelli, partner di Praxi -. Per esercitare questa professione è preferibile avere una laurea in Economia e organizzazione d’impresa o in Ingegneria Gestionale, eventualmente integrate con Master in comunicazione multimediale e digital. La digitalizzazione dei processi e la condivisione delle informazioni sono poi indispensabili per la trasformazione del business in e-business».

«Il digital strategist deve saper indirizzare le potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica per disegnare l'ecosistema digitale più idoneo a fronteggiare le sfide e cogliere le opportunità offerte da un mercato in continua e rapida evoluzione - spiega Cesare Maccari, hr director di Wolters Kluwer durante il summit internazionale di Praxi Alliance - worldwide executive search -. Per poter raggiungere gli obiettivi di medio-lungo è essenziale instillare nell’azienda competenze e capacità digitali che favoriscano la transizione della cultura aziendale verso paradigmi sempre più digitali. Il digital strategist deve coniugare una buona cultura di base, una conoscenza dei processi aziendali ed un approccio "olistico" al marketing con una vivace curiosità ed una spiccata passione per l’innovazione tecnologica».

Dall'analisi di Praxi emerge anche un forte incremento di richieste di big data manager con il compito di analizzare la mole di dati aziendali disponibili, integrandoli con quelli presenti sul web.

«Per aspirare a un ruolo nel mondo delle big data analytics - osserva Loretta Chiusoli, Hr director di Crif, società attiva nei servizi di informazioni commerciali - è necessaria una laurea in Statistica, Informatica, Economia, o Ingegneria gestionale, una precedente esperienza tecnica acquisita preferibilmente nella consulenza e almeno cinque anni di lavoro nell’e-commerce o nella gestione dei dati aziendali. Si tratta di una figura trasversale che deve avere sia competenze tecniche, sia economiche e gestionali. In Italia, gli investimenti nei cosiddetti big data analytics sono cresciuti notevolmente nel 2016: pertanto sono attesi forti cambiamenti anche nel mercato del lavoro».


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