martedì 11 novembre 2014
Riceveranno un finanziamento di 20mila euro ciascuno e dureranno un anno: sei mesi di ricerca e sei di divulgazione. Tra i temi: identità agroalimentare, attrattività urbana, aging society, agricoltura urbana e peri-urbana, sicurezza alimentare per i bambini, diritti e cibo.
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Dieci progetti di ricerca su temi dell’Esposizione Universale e sulla città di Milano. Ai quali lavoreranno altrettanti giovani dottori di ricerca selezionati e finanziati dall’Università di Milano-Bicocca attraverso un bando.

 I progetti sono stati presentati questa mattina nel corso della conferenza stampa presso la sede della società Expo 2015 alla quale sono intervenuti Matteo Gatto, visitor experience & exhibition design director di Expo 2015 S.p.A., Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-Bicocca, Cristina Tajani, assessore alle politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca del Comune di Milano, Francesca Zajczyk, delegata Università di Milano-Bicocca per Expo e nel comitato scientifico “Le Università per Expo2015”. Tra i temi dei progetti: identità agroalimentare, attrattività urbana, aging society, agricoltura urbana e peri-urbana, sicurezza alimentare per i bambini, diritti e cibo.

I risultati delle ricerche saranno diffusi e comunicati nel corso dei sei mesi di Expo Milano 2015 attraverso molteplici canali: conferenze e presentazioni nei padiglioni dell’Esposizione, la pagina Bicocca for Expo del sito unimib.it nella quale sarà tenuto un diario del work in progress dei progetti, conferenze e eventi. I ricercatori riceveranno un finanziamento di circa 20 mila euro ciascuno e avranno come tutor due docenti universitari a testa, appartenenti a dipartimenti diversi. I progetti si svolgeranno in due tempi, sei mesi di ricerca e sei mesi di divulgazione che serviranno a produrre conoscenza diffusa a Milano e nel suo territorio. Perfetta parità di genere tra i dieci assegnisti vincitori: cinque donne e cinque uomini. Sei hanno conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Milano-Bicocca, due in altri atenei italiani (Pavia e Roma) e due all'estero (Sorbona di Parigi e Luiv in Ucraina).  Al bando, lanciato a giugno 2014, hanno risposto 49 candidati, 35 donne (70% circa) e 14 uomini (30% circa). Il 35% dei candidati ha svolto il dottorato in Bicocca, il 12% all’estero (Francia, Regno Unito, Cina, Giordania), il 15% in altre Università italiane. Ecco titoli e autori dei dieci progetti: Michela Barbuto, L'orticoltura urbana per il cibo di qualità, la tutela delle risorse naturali e la coesione socialeMykola Borzenkov, Cerotti nanostrutturati per terapie mediche a base termicaEmanuele Ferri, L'etichetta molecolare - un servizio innovativo per la tracciabilità agroalimentare e la tutela dei prodotti localiMaria Chiara Giorda, A tavola con le religioni? Mense e pluralismo religiosoStefano Marras, La legge dello street foodMaria Nicolaci, DeCiDi, Democrazia Cibo e DirittiLuca Rimoldi, Antropologia, memoria e consumo del ciboManuela Tassan, La cultura del cibo “naturale”: nuove identità agro-alimentari a confrontoBenedetta Vimercati, Diritti sociali dei bambini e diritto al ciboLorenzo Zamboni, GR-EAT. The impact of Greek Eating Culture in Western Mediterranean, 6th - 3rd B.C. «Questo progetto – ha detto il rettore Cristina Messa – rappresenta una strada nuova ed è una scommessa perché punta a costruire un gruppo di ricercatori che appartengono a aree diverse e che lavoreranno insieme mettendo a sistema, per la città e per Expo, competenze interconnesse. Penso che sia il modo più utile e produttivo col quale possiamo contribuire alla diffusione ampia e partecipata di contenuti rilevanti attraverso le opportunità di incontro e scambio di Expo per creare un ponte tra Università, aziende e società». «Insieme a questi dieci progetti, oggi premiamo l’impegno dei giovani a partecipare con la propria passione e le proprie conoscenze allo sviluppo del tema dell’Esposizione Universale - ha dichiarato Matteo Gatto –. La qualità e la varietà dei lavori presentati dimostra l’attualità di Expo Milano 2015 e delle sue sfide: abbiamo importanti contenuti da mettere a frutto e comunicare al mondo. Promuovere la ricerca e stimolare la condivisione di sapere tra i Paesi del mondo è la prerogativa della manifestazione che, proprio per questo motivo, sta definendo itinerari e percorsi tematici tra i padiglioni con cui soddisferà la curiosità degli 20 milioni di visitatori attesi». «Un nuovo modo di intendere e fare ricerca nel segno dell’interdisciplinarità – cosi l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Università e Ricerca Cristina Tajani – nel pieno spirito di Expo fatto di condivisione della conoscenza necessaria non solo a nutrire il pianeta ma anche a migliorare la vita dei cittadini. Dieci progetti di ricerca, sia nazionali sia internazionali che, spaziando dall’agroalimentare all’attrattività urbana sino alla sicurezza alimentare o al diritto, rappresentano un’opportunità per costruire un dialogo tra mondo dell’università, dell’impresa e delle istituzioni poiché solo dalla collaborazione nasce il vero sviluppo». «L’idea di affiancare ai giovani ricercatori due tutor di dipartimenti diversi - ha spiegato Francesca Zajczyk – non solo è una novità nel panorama dei bandi per assegni delle università, ma risponde anche all’idea di favorire le collaborazioni tra discipline diverse dentro e fuori l’Università. Durante l’anno di durata dei progetti ci saranno momenti di confronto tra gli assegnisti e i giovani impegnati in altri percorsi sulle tematiche Expo, come per esempio i Laboratori progettuali promossi dalla Fondazione Feltrinelli».

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