martedì 4 aprile 2017
Giovani, studiosi e flessibili. Sono oltre mille i rider in Italia e ogni settimana arrivano 300 cv. Un “lavoretto” che consente anche prospettive di carriera
Ecco l'identikit di chi consegna cibo a domicilio
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Stefano Garbagnati, studente, consegna cibo a domicilio, si è reso più autonomo economicamente, pesando meno sui genitori, e ha avuto l'opportunità di conoscere altre persone. «Lavoro con Deliveroo da febbraio 2016 – spiega Stefano -. Mi piace che il lavoro sia flessibile negli orari, che io possa gestire studio, lavoro e tempo libero senza problemi e - avendo un'entrata - riesco finalmente a fare cose che prima non potevo permettermi, per esempio viaggiare. Ora sto mettendo da parte i soldi per l’Erasmus: sono stato selezionato per andare a La Coruna in Spagna per cinque mesi. Ho visto che lì Deliveroo non è presente... peccato, avrei continuato a lavorare! Per le consegne utilizzo la bicicletta, perché ritengo che la viabilità sia migliore, ma anche come segnale di attenzione per l'ambiente, mentalità ancora poco diffusa in Italia. Consiglierei questo lavoro soprattutto agli studenti, che possono farlo nel tempo libero per mettere da parte un po’ di soldi, senza la necessità di lavorare tutti i giorni, ma soltanto quando si è liberi. Soprattutto agli studenti fuori sede per conoscere meglio la città in cui si vive. Secondo me questo lavoro fa molto: vedi eventi, ti informi, vivi la città a 360 gradi».

Davide Sias, invece, ha iniziato a lavorare per Deliveroo, perché una sera era a cena in uno dei ristoranti partner e si è incuriosito. «Una settimana dopo ho visto il film Senza freni – racconta - mi ha gasato e ho deciso di inoltrare la domanda. Andavo già in bici per allenarmi per fare trekking e pedalare è sempre stata una mia grande passione, riesco a staccare da tutto. Infatti, lavorare per Deliveroo è stato meglio di come mi aspettassi: ho trovato un ambiente positivo e mi sono innamorato di questo lavoro. Quando vado in centro mi piace ammirare la città e conoscere la gente: passi in mezzo alle persone, parli con i ristoratori, se hai un momento di pausa ti fermi su una panchina e chiacchieri con chi ti avvicina. Mi capita spessissimo di essere fermato sia per informazioni sia semplicemente per scambiare due chiacchiere. Attualmente lavoro al banco salumi di un supermercato, ma credo che a breve proverò a dedicarmi esclusivamente a Deliveroo, a ciò che mi rende felice. Inoltre, con gli altri rider ho creato un buon rapporto ed è bello stare insieme: ci incontriamo prima e dopo il lavoro, ci diamo semplicemente appuntamento per chiacchierare e stare insieme parlando di tutto, dal lavoro a come è andata la serata. Ogni tanto ci incontriamo anche al di fuori dell’orario lavorativo».

Sono solo alcune storie dei più di mille rider – così si chiama chi consegna a domicilio i piatti dei migliori ristoranti cittadini al minor prezzo - che scorrazzano tra Milano, Roma, Piacenza, Firenze e Torino. Un mestiere con un tasso di crescita di circa il 10% a settimana. L’82% è di nazionalità italiana, l’88% è di sesso maschile (anche se la quota femminile inizia ad aumentare) e l’età media si attesta intorno ai 26 anni. Questa è la fotografia scattata da un’indagine commissionata tra novembre e dicembre 2016 da Deliveroo a un istituto di ricerca indipendente. Il sondaggio ha rivelato che il 62% dei collaboratori ha meno di 25 anni e che il 50% studia, motivo per il quale il 68% apprezza questo lavoro per la flessibilità che offre. È infatti il rider stesso, di volta in volta, a segnalare le fasce orarie e la zona in cui sarà disponibile a effettuare le consegne. Pertanto, l’81% dei componenti della flotta “consiglierebbe questa attività ad amici e parenti».

«I rider sono la nostra linfa vitale e l’attenzione ai collaboratori è la nostra priorità - afferma Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italia -. Abbiamo lavorato sin dall’inizio per costruire con i nostri rider un rapporto sinergico e per creare un ambiente lavorativamente positivo. Diamo loro il massimo ascolto e accogliamo quotidianamente le richieste di operare in modo indipendente e decidere liberamente quanto e quando lavorare. Inoltre, forniamo ai rider l'abbigliamento tecnico realizzato in collaborazione con l'associazione britannica no profit Brake, specializzata nella sicurezza stradale. Il sondaggio è un segnale forte a riprova del fatto che stiamo andando nella giusta direzione e che la nostra strategia è vincente».

Si tratta di un “lavoretto” che dà anche le sue soddisfazioni. Deliveroo Italia riceve circa 300 curriculum a settimana. Mentre sette ex rider sono stati integrati nello staff. I rider collaborano con partita Iva o con ritenuta d’acconto. Il sistema di pagamento è strutturato su base oraria. La paga oraria varia dai sette agli otto euro lordi per ora, a seconda della città e del veicolo utilizzato, a cui viene aggiunta una quota aggiuntiva per ogni consegna per chi utilizza la bicicletta o un rimborso carburante per quanti utilizzano gli scooter. All'interno della disponibilità oraria da loro comunicata, i rider possono fare il login e il logout dal sistema quando vogliono e vengono pagati per il tempo effettivo in cui sono stati disponibili. Non esiste un minimo di ore necessarie da lavorare per essere pagati.


Tra i requisiti per attivare la collaborazione: avere un mezzo di trasporto (bici o scooter), uno smartphone (iPhone 4S o superiore, Android 4.0.3 o successivo), essere maggiorenni e poter lavorare in Italia.

Per candidarsi: application on line al sito https://deliveroo.it/it/apply.


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