venerdì 18 ottobre 2019
Coldiretti stima un calo del 20% delle vendite negli Usa dei prodotti colpiti dalle misure volute da Trump
Formaggi e liquori, scattano i dazi per i prodotti made in Italy
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Parmigiano, pecorino e gorgonzola. Ma anche liquori ed amari, succhi di frutta, agrumi e salumi. Sono alcuni dei prodotti agroalimentari italiani esportati negli Stati Uniti che, a partire da oggi sono oggetto dei dazi voluti dal presidente Usa Donald Trump.

I prezzi delle importazioni aumenteranno, a seconda della categoria, del 10 o del 25%. I primi ad accorgersene saranno gli esportatori, che vedranno le loro merci rincarare, e i consumatori americani, obbligati a pagare di più. L'effetto stimato da Coldiretti è di un calo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari made in Italy colpiti dai superdazi. Per l'Italia si tratta di una batosta da quasi mezzo miliardo dieuro, anche se il nostro Paese è stato risparmiato su molti prodotti di qualità, molti di quali col marchio Dop.

Ma come siamo arrivati a questo? Gli screzi commerciali tra Usa e Ue non c’entrano nulla con l'alimentare ma sono nati nei cieli. Per la precisione dallo scontro fra i 2 maggiori produttori di aerei al mondo, l’americana Boeing e l’europea Airbus. Da tempo Washington e Bruxelles si accusano a vicenda di aver concesso aiuti di Stato al consorzio rivale ed hanno fatto appello al Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio. A settembre, la prima sentenza ha dato ragione agli Usa, autorizzandoli a “punirci” con dei dazi che compensino il danno subito, calcolato in 7,5 miliardi di euro.

Sul piede di guerra i consorzi dei prodotti colpiti: del Parmigiano Reggiano che parla di dazi aggiuntivi per 30 milioni di euro e quello dei limoni Igp Sorrento che temono per il limoncello.

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