sabato 3 febbraio 2018
Nel nuovo contratto inseriti anche agevolazioni e benefit per i 45mila orafi, argentieri, gioiellieri e le loro famiglie
Mariacristina Bertolini, vicepresidente di Day Gruppo Up

Mariacristina Bertolini, vicepresidente di Day Gruppo Up

COMMENTA E CONDIVIDI

Un contratto che vale oro. Non solo per i 45mila orafi, argentieri e gioiellieri, ma anche per il welfare. Infatti il nuovo contratto di lavoro stabilisce che a partire da gennaio ogni lavoratore del settore riceva 100 euro in flexible benefit. Tra i provider di servizi più noti c’è Day Gruppo Up, specializzata da 30 anni in servizi per le aziende (tra i leader nel campo dei buoni pasto), che propone la soluzione già sperimentata con successo per il contratto dei metalmeccanici, che ha incluso una misura simile.

«Abbiamo trovato una grande apertura da parte delle aziende – spiega Mariacristina Bertolini, vice presidente di Day Gruppo Up -. Il contratto infatti introduce il welfare aziendale con un contributo progressivo in tre anni. Dopo i 100 euro dello scorso mese, ne sono previsti 150 con decorrenza dal 1° giugno 2019 e 200 con decorrenza dal 1° giugno 2020. Le imprese devono corrispondere quindi la cifra in buoni spesa, carburante, libri scolastici e altri servizi di benessere. A questa ultima categoria appartengono le iniziative relative al tempo libero e la cultura».

La quota welfare è prevista indipendentemente dalla grandezza dell’azienda, dunque anche piccole realtà con un numero esiguo di dipendenti devono corrispondere la cifra di flexible benefit di 100 euro. Ogni azienda orafa deve provvedere autonomamente a corrispondere la quota welfare prevista per il 2018. Non si tratta di un contributo economico da inserire in busta paga, ma di un servizio diverso.

«La soluzione più adatta e fiscalmente vantaggiosa per gli orafi – sottolinea la manager - è il buono universale e multibrand Cadhoc. Un prodotto facile da gestire e da ordinare, personalizzato e composto sotto forma di carnet, che l’azienda riceve in soli sette giorni. Cadhoc è un buono multifunzione e multibrand. Il dipendente orafo riceve un carnet con buoni per un ammontare complessivo di 100 euro. Può spendere i buoni a sua scelta presso 10mila negozi di tipologia merceologica diversa. Inoltre, può spenderlo per fare acquisti presso gli e-commerce più noti e come buono carburante. Cadhoc è utilizzabile nella sua versione cartacea o digitale».

Day Gruppo Up offre una gamma completa di servizi per la conciliazione vita-lavoro dei dipendenti e gli strumenti più semplici per gestirli. Forte anche dell’esperienza matura come multinazionale con casa madre in Francia, in Italia già da tempo sono degli apripista. Day Welfare, per esempio, rappresenta un mondo di soluzioni con cui comporre il piano di flexible benefit più vantaggioso e gratificante per tutti. Per questo Day ha riunito le realtà più affidabili nei servizi alla persona e i marchi commerciali più noti creando il network più ampio del mercato per quanto riguarda: famiglia e istruzione (asilo, scuole, materiale didattico, campi estivi, babysitting, rette universitarie, master); acquisti e shopping (abbigliamento, accessori, alimenti, arredo, bellezza, elettronica, giochi, lettura, musica); benessere e cultura (piscine, centri sportivi, soggiorni benessere, abbonamenti a cinema e teatro, mostre e musei, lingue); convenzioni aziendali (sconti e offerte su prodotti e servizi per dipendenti e loro familiari); assicurazione sanitaria integrativa (casse sanitarie convenzionate per il rimborso di prestazioni mediche, visite specialistiche)
previdenza complementare (parte del borsellino Day Welfare viene utilizzato per integrare i piani pensionistici privati).



«Il portale Day Welfare – conclude Bertolini - permette di gestire in modo semplice i piani di welfare, grazie a una navigazione intuitiva che guida nella composizione di un pacchetto personalizzato di flexible benefit, in base alle proprie esigenze e preferenze. E per le piccole imprese, pacchetti standardizzati più facili da gestire con pochi passaggi. Al di là dei benefici fiscali che dal 2017 consentono di convertire i premi di risultato in welfare aziendale, questi strumenti nati come integrativi per abbassare il costo del lavoro, stanno supportando i dipendenti e le loro famiglie. Sono molto graditi e fidelizzano il rapporto tra il personale e l’impresa. Istruzione, ricreazione, assistenza sociale o sanitaria, inoltre, sono interamente deducibili dal reddito d’impresa se previsti contrattualmente».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: