mercoledì 29 giugno 2022
Anche i ministri dell'Ambiente Ue votano la fine dei motori endotermici. Nel 2026 però una verifica potrebbe ammettere anche alimentazioni alternative
Confermato lo stop a diesel e benzina, ma il futuro non sarà solo elettrico
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Il Consiglio dei ministri dell'Ambiente Ue ha annunciato la notte scorsa di aver raggiunto l'intesa sul pacchetto di misure green "Fit for 55" per il clima, che prevede tra l'altro la riduzione del 100% delle emissioni di Co2 entro il 2035 per auto e furgoni nuovi, quindi lo stop alla vendita di vetture a benzina e diesel nuove entro quella data. La misura è intesa a contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici del continente, in particolare la neutralità del carbonio entro il 2050. Non è passata, dunque, la proposta dell’Italia e altri Stati di rinviare al 2040 il target dell’azzeramento delle emissioni. Tuttavia, rispetto a quanto deciso dagli altri due organismi istituzionali, il Consiglio ha aperto a un approccio improntato alla neutralità tecnologica, dunque a una prospettiva che affianchi all'elettrico l'idrogeno e non solo: su richiesta di diversi Paesi come la Germania e Italia, infatti, i ministri hanno deciso di prendere in considerazione un futuro via libera per l'uso di tecnologie alternative come quelle dei combustibili sintetici e persino le nuove soluzioni ibride plug-in, ma solo se saranno in grado di garantire gli obiettivi. Nel 2026, dunque, la Commissione "valuterà i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% e la necessità di riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l'importanza di una transizione praticabile e socialmente equa verso le emissioni zero”.

I ministri europei dell'Ambiente riuniti a Lussemburgo hanno anche approvato una proroga di cinque anni dell'esenzione dagli obblighi di Co2 concessa ai produttori cosiddetti di nicchia, ovvero quelli che producono meno di 10.000 veicoli all'anno, fino alla fine del 2035. La clausola, talvolta chiamata "emendamento Ferrari", andrà a beneficio in particolare dei marchi del lusso. Queste misure devono ora essere negoziate con i membri del Parlamento europeo.

L'obiettivo zero CO2 al 2035 è qualcosa "che le auto ibride ad oggi non possono conseguire, ma se i costruttori pensano di poterlo fare, vedremo, faremo le nostre valutazione nel 2026, dipende da loro". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans dopo l'accordo raggiunto, evidenziando che il futuro sarà elettrico. "La schiacciante maggioranza dei costruttori in Europa e nel mondo ha già fatto la sua scelta" in questo senso e "quella dei carburanti sintetici non sembra una possibilità realistica per via dei costi proibitivi". "Niente di ciò che è stato deciso" dal Consiglio Ue che ha raggiungo l'accordo sul pacchetto clima "ci svierà dall'obiettivo fissato", e cioè auto a emissioni zero entro il 2035, ha evidenziato il vicepresidente Ue, aggiungendo che "se i costruttori da qui al 2026 pensano di poter dimostrare di raggiungere certi obiettivi, lo prenderemo in considerazione con mente aperta". L'accordo prevede che nel 2026 la Commissione valuti i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e possa riesaminare tali obiettivi tenendo conto degli sviluppi tecnologici.

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