martedì 22 maggio 2018
La situazione migliora dopo la giornata nera di ieri. Salvini e Di Maio all'Europa: lasciateci governare
Da Fitch e Ppe nuovi allarmi, ma oggi migliorano Borsa e spread
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Mercato azionario in ripresa nella prima parte della mattinata, con il listino che fa meglio del resto d'Europa, recuperando parte del terreno perduto negli ultimi giorni. L'indice Ftse Mib segna +0,54%. Lo spread tra Btp e Bund scende sotto a 173, in calo dalle quotazioni di ieri, quando aveva sfiorato i 190. Segnali positivi insomma, dopo lo scenario fosco di ieri. Lega e M5s dopo aver indicato a Mattarella Giuseppe Conte come premier del governo giallo-verde lanciano un messaggio all'Europa: rispetteremo i vincoli ma prima viene l'Italia, lasciateci governare. Dai mercati sembra arrivare un'apertura di credito nei loro confronti.

Ieri con la borsa debole e lo spread a 190 punti, la Borsa debole, l’agenzia di rating Fitch parlava di «rischio Paese» e agitava ulteriormente i mercati, mentre il leader dei popolari europei rilasciava dichiarazioni allarmate sul caso Italia. È quasi una 'tempesta perfetta', per quanto in versione ancora mignon, quella che ieri si è scatenata sul nascente governo pentastellato-leghista proprio nel giorno in cui la faticosa operazione di decollo della nuova compagine politica superava il punto di non ritorno. Una doppio fronte europolitico e finanziario al quale i leader nel nuovo corso, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno reagito con parole dure e infastidite, anche se in serata sono arrivati toni più rassicuranti verso osservatori e mercati. «Non c’è nulla di cui preoccuparsi, il governo di cui faremo parte vuole far crescere l’Italia per far scendere il debito», ha detto il leader della Lega uscendo dal colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Fateci almeno partire prima di criticarci», aveva chiesto pochi minuti prima il capo dei 5stelle rivolto all’Europa. Sui mercati, che temono un peggioramento dei conti pubblici italiani se il governo terrà fede ai programmi annunciati, la giornata è iniziata male.

Lo spread tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi è andato subito sotto pressione, oltre quota 170 punti. Anche la Borsa ha aperto in rosso, in controtendenza rispetto alle altre piazze europee. Ma in questo caso la giornata era condizionata dal fatto che ben 19 titoli sui 40 del Ftse Mib ieri staccavano le cedole: Piazza Affari ha chiuso a 1,52%, ma depurato dall’effetto dividendi si stima avrebbe viaggiato intorno alla parità. I timori degli operatori finanziari si sono riverberati più sui titolo di Stato, specialmente dopo che l’agenzia Fitch, uno dei big mondiali del rating, se ne è uscita con una serie di messaggi mirati sul nostro Paese. L’accordo di governo tra Lega e M5s «incrementa i rischi per il merito di credito dell’Italia, in quanto fa intravedere un allentamento della disciplina fiscale e un potenziale danno al livello di fiducia», ha affermato una nota dell’agenzia. Il programma della nuova maggioranza, ha aggiunto Fitch, implica «un’impostazione fiscale espansiva, che incrementa l’incertezza sul settore bancario italiano e che rende più probabile uno scontro con le autorità dell’eurozona», mentre le coperture proposte per le misure annunciate non sembrano sufficienti e il programma non coerente con l’obiettivo dichiarato di riduzione del rapporto debito/Pil.

Fitch prevede quindi per il 2019 un rapporto deficit/Pil superiore al 2,0%. Parole a seguito delle quali il differenziale tra Btp e Bound tedeschi si è allargato sin quasi a 190 punti, per chiudere a 187. A chiudere il quadro, le forti perplessità espresse dal leader dei Popolari europei (Ppe), Manfred Weber sul nascente governo: «State giocando col fuoco», è il messaggio del politico tedesco a Lega e pentastellati: «L’Italia è pesantemente indebitata», ha ricordato e dunque «azioni irrazionali o populiste potrebbero provocare una nuova crisi dell’euro» per cui sarebbe meglio rimanere «nei confini della ragione». Tuttavia bisogna «dare una possibilità » alla nuova coalizione di governo italiana «perché rispettiamo i risultati elettorali», ha aggiunto. Parole arrivate dopo le analoghe dichiarazioni del ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire. Weber «pensi alla Germania che al bene degli italiani ci pensiamo noi!», è stata la replica piccata di Matteo Salvini. «Scherza col fuoco chi non rispetta la democrazia e chi vuole calpestare l’esito delle elezioni», ha aggiunto una nota del M5s. In serata però Luigi Di Maio ha smussato i toni e lo stesso Salvini ha rimarcato che «nessuno ha niente da temere, anzi. Ovviamente vogliamo un governo che metta l’interesse italiano al centro», ma «rispettando tutti». Il capo leghista non ha mancato comunque di mettere i puntini sulle I: «Servono «umiltà, lealtà, coerenza cuore, e libertà dai vincoli. Non ho paura di niente e di nessuno, bisogna fare poche cose e fare bene. E servirà la «libertà di andare a Bruxelles, Berlino o Parigi e dire dei no, questo fa male agli italiani. Troppi sì ci hanno fatto ingoiare, troppi signor sì», ha aggiunto sottolineando che «di tagli e di austerità si muore». Non è una dichiarazione di guerra ma nemmeno un ramoscello d’ulivo.

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