mercoledì 29 aprile 2009
Ad aprile, per la prima volta dal maggio 2008, la fiducia di imprese e consumatori europei è tornata a salire: capofila nel rimbalzo Italia, Regno Unito, Olanda e Spagna. Brutte notizie dall'America: nuovo flop del Pil, peggio del previsto. E anche la Germania annuncia una pesante contrazione per il 2009 al -6%.
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Buone, e brutte notizie sul fronte della crisi economica. Poco dopo la notizia di una ripresa, seppur debole, della fiducia nei consumi e nelle imprese in Europa (con l'Italia capofila nel rimbalzo), da Washington è arrivato un nuovo macigno per lo stato dell'economia statunitense e mondiale: il prodotto interno lordo degli Stati Uniti nel primo trimestre 2009 ha registrato una contrazione del 6,1%, dopo il -6,3% del quarto trimestre 2008. Un dato nettamente peggiore rispetto alle previsioni di una flessione del 4,7%.È peraltro la prima volta dal 1974-75 che il Pil Usa scende per tre trimestri consecutivi. Nel primo trimestre di quest'anno le scorte di magazzino salgono al livello record di 103,7 miliardi di dollari, al 2,79% del Pil. Con l'esclusione dei dati sulle scorte la contrazione del pil Usa si riduce al 3,4%. Anche l'export è in forte calo e scende del 30% rispetto al quarto trimestre (4,06% del Pil), l'arretramento più forte dal 1969, dopo il -23,6 dei precedenti tre mesi. Gli investimenti tracollano del 37,9% e quelli in immobili residenziali calano del 38%. Migliorano invece i consumi, che salgono del 2,2%, dopo essere tracollati nel secondo semestre del 2008.Male anche la Germania. Anche il governo tedesco ha previsto oggi una contrazione del 6% del prodotto interno lordo (Pil)  della Germania nel 2009. Si tratta di un livello superiore alle aspettative dello stesso Esecutivo e ben più alto della precedente stima ufficiale di un calo del 2,25%. Per l'anno prossimo, la previsione è di una ripresa dello 0,5%. La contrazione attesa per il 2009, hanno spiegato in un comunicato i ministri dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), e delle Finanze, Peer Steinbrueck (Spd), è dovuta "alla forte caduta dell'economia mondiale e al forte indebolimento delle nostre esportazioni". Mercoledì scorso Steinbrueck non aveva escluso un calo di almeno il 5% del Pil quest'anno, mentre il Fondo Monetario Internazionale - nel suo World Economic Outlook - aveva previsto per la Germania un -5,6%. Inoltre, nella loro relazione di primavera, i cinque principali centri studi tedeschi avevano indicato un calo del pil del 6% nel 2009 e dello 0,5% nel 2010.Ma la fiducia in Ue sale. All'opposto ad aprile, per la prima volta dal maggio 2008, la fiducia di imprese e consumatori europei è tornata a salire. È quanto emerge dagli indicatori della Commisione Ue (Bci ed Esi) che - sottolinea Bruxelles - restano comunque ad un livello "molto basso", anche in seguito al vero e proprio crollo registrato nel mese di febbraio. Tra gli Stati membri che guidano il rimbalzo c'è l'Italia, insieme con Regno Unito, Olanda e Spagna, mentre un aumento  della fiducia molto più moderato si registra in Francia e Germania.
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