giovedì 26 luglio 2012
​Sono 3.637.724 gli stranieri non comunitari regolarmente presenti al primo gennaio 2112 in Italia, 102mila in più rispetto a un anno prima. Ma i nuovi ingressi di questi cittadini sono drasticamente calati nel corso del 2011.
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Sono 3.637.724 gli stranieri non comunitari regolarmente presenti al primo gennaio 2112 in Italia, 102mila in più rispetto a un anno prima. E i minori non comunitari nati in Italia sono ormai più di 500mila, quasi il 60% del totale. Ma i nuovi ingressi di questi cittadini sono drasticamente calati nel corso del 2011 e a ridursi sono stati soprattutto i permessi per lavoro, mentre sono notevolmente aumentati quelli per asilo o motivi umanitari.Questa è la «fotografia» dei cittadini non comunitari regolarmente presenti sul territorio italiano scattata dall’Istat, che segnala come oltre la metà di questi stranieri provenienti da Paesi extra Ue risieda in Italia stabilmente: se nel 2011 i soggiornanti di lungo periodo erano 1.638.734, nel 2012 sono 1.896.223 e costituiscono la maggior parte degli stranieri regolarmente presenti (52,1%).Di più in Lombardia. Questo tipo di immigrazione è composta per circa la metà da donne ed è presente in misura più elevata nelle regioni del Centro-nord: la regione preferita dagli stranieri non comunitari è la Lombardia (26,7%), seguita da Emilia-Romagna (12,5%) e Veneto (11,7%). Le province nelle quali si concentra maggiormente la presenza straniera sono: Milano, Roma, Brescia, Torino, Bergamo e Firenze. Nella provincia di Bergamo vivono più stranieri non comunitari di quanti ne vivano nell’intera Liguria; in quella di Brescia più che nell’intera Campania. Marocco (506.369), Albania (491.495), Cina (277.570), Ucraina (223.782) e Filippine (152.382) i Paesi di provenienza maggiormente rappresentati.I minori. In Italia aumentano i minori non comunitari, che sono il 23,9% degli stranieri extra Ue regolarmente soggiornanti, mentre nel 2011 erano il 21,5%: una percentuale decisamente più alta rispetto a quella dei minori italiani sul totale della popolazione (16%).Meno ingressi. È calata di quasi il 40% in un anno la percentuale di nuovi ingressi di cittadini non comunitari in Italia: durante il 2011 sono stati rilasciati 361.690 nuovi permessi (va ricordato però che sui flussi del 2010 ha avuto impatto, oltre al decreto flussi, la regolarizzazione di colf e badanti prevista dalla legge 102/2009). La diminuzione ha interessato le donne (-45,7%) più degli uomini (-33,6%). A ridursi in maniera più drastica sono stati i permessi rilasciati per lavoro (oltre il 65% in meno), in misura minore (-21,2%) quelli per motivi familiari. Il calo dei nuovi permessi ha interessato soprattutto il Nord-est (da 170mila a 83mila).Più permessi umanitari. Aumentano notevolmente invece i permessi rilasciati in Italia per asilo e motivi umanitari, che passano da 10.336 nel 2010 a 42.672 nel 2011. Nel 2011 hanno rappresentato l’11,8% dei nuovi flussi, mentre nel 2010 erano solo l’1,7% del totale. Questo tipo di flussi ha interessato soprattutto il Sud (30,3% dei nuovi ingressi) e le Isole (17,3%): in quest’ultima ripartizione l’asilo e la protezione umanitaria rappresentano la principale motivazione di ingresso (36% dei nuovi flussi). Tre sole cittadinanze coprono oltre il 50% di questi nuovi ingressi: Tunisia (27,5%), Nigeria (16,3%) e Ghana (7,4%). Il dato è comunque in linea con quanto avvenuto a livello internazionale: il 2011 è stato un anno record per il numero di persone fuggite dal proprio Paese.
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