venerdì 7 agosto 2009
Registrata una nuova flessione dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 6% sul 2008. I dati, però, sono migliori di quelli attesi dagli analisti e l'Ocse ha buone notizie: con la Francia siamo l'unico Paese europeo già in ripresa.
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Dopo il tonfo della produzione industriale registrato ieri, arrivano nuovi segnali negativi sull'economia italiana dai dati sul Pil, ma per l'Ocse il Paese ha già imboccato la strada della ripresa. Sulla base delle informazioni finora disponibili, per il secondo trimestre del 2009 l'Istat stima un calo del prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, pari allo 0,5% rispetto al trimestre precedente. Rispetto al secondo trimestre del 2008, l'Istat stima una flessione del 6,0%, la peggiore del 1980. Lacontrazione congiunturale del Pil, spiega l'Istat, è il risultato di una diminuzione del valore aggiuntodell'agricoltura, dell'industria e dei servizi. Il calo si è rivelato inferiore alle previsioni degli analisti, che stimavano una contrazione dello 0,7% rispetto al trimestre precedente e una flessione del 6,1% subase annuale. L'Italia è la prima delle grandi economie dell'eurozona a pubblicare i dati sul Pil, e questo dato migliore delle attese - spiega Gilles Moec, analista di Deutsche Bank - fa ben sperare per l'intera area. "Dai deboli dati macroeconomici, dalle richerche, dagli indici Pmi e dai numeri sugli ordini emergeva che l'Italia fosse un pò indietro rispetto al resto dell'eurozona - spiega Boec - quindi, se l'Italia sta facendo meglio del previsto, è un buon segno per tutta quanta l'area euro".I dati incoraggianti dell'Ocse. Incoraggiano poi i dati in arrivo dal superindice di giugno dell'Ocse, secondo cui l'Italia è l'unico paese dell'area, insieme alla Francia, che sta già dando segnali di ripresa. I due Paesi sono stati gli unici il cui superindice a giugno ha registrato una crescita rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Ciò segnala dunque che Roma e Parigi, rispetto ad altre economie, hanno già imboccato la strada della ripresa. La crescita del superindice è perlatro maggiore in Italia, dove è salito di 4,8 punti su base annuale a 103,3 punti, che in Francia, dove è salito di 2,7 punti a 101,6 punti.
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