sabato 29 novembre 2014
Al 30 settembre 2014, ben 4.828 sono le aziende gestite da giovani donne: un tasso del 28,54% che supera il 27,69% registrato a livello nazionale.
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Cresce in Sardegna l'imprenditoria femminile, soprattutto giovanile che conferma il trend positivo delle imprenditrici under 35, aumentate complessivamente di sei punti percentuali negli ultimi sei mesi nella Penisola.Su 16.917 imprese giovanili registrate in Sardegna al 30 settembre 2014, ben 4.828 sono gestite da giovani donne: un tasso di "femminilizzazione" del 28,54% che supera il 27,69% registrato a livello nazionale. In generale, su 167.076 imprese complessivamente registrate nella nostra regione 37.242 sono femminili: un tasso di femminilizzazione del 22,29% contro una media italiana del 21,45.Sono i dati che emergono da uno studio dalla Cna Sardegna al 30 settembre e forniti dall'Osservatorio dell'Imprenditoria femminile di Unioncamere- InfoCamere e quelli del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro sulla base dai fabbisogni professionali di lavoro non stagionale delle imprese negli ultimi quattro anni. In base alla rilevazione dell'Osservatorio dell'imprenditoria femminile, nel mondo del lavoro italiano attualmente essere maschio o femmina conta sempre meno nei criteri di selezione dei candidati (assumono maggior rilievo le competenze possedute): più della metà delle nuove assunzioni previste dalle imprese sono rivolte indistintamente ad ambo i sessi, anche se nelle imprese sociali le donne hanno più chance di trovare lavoro rispetto ai candidati di sesso maschile.  Ma il dato più rilevante dello studio Unioncamere-InfoCamere è la notevole crescita dell'auto impiego tra le ragazze under 35: in Italia su 618.345 imprese giovanili (oltre una su quattro) è infatti guidata da donne (in sei mesi questa percentuale è aumentata del 5,8%).Complessivamente in Italia le imprese femminili sono 1.297.544, il 21,45% delle 6.049.220 registrate al 30 settembre. Questo numero in sei mesi è cresciuto dello 0,8% contro lo 0,4% dell'intera base imprenditoriale. Lombardia, Lazio e Campania sono le regioni con il maggior numero di imprese femminili: da sole ne detengono più del 33%. Ma è in Molise, Basilicata e Abruzzo che il tasso di femminilizzazione del tessuto produttivo raggiunge il massimo.Le imprenditrici scelgono commercio e agricoltura (46%). La percentuale di imprese femminili nel tessuto produttivo raggiunge livelli decisamente superiori alla media in altri ambiti come quelli dei servizi alla persona (49,7%), la sanità e l'assistenza sociale (38,4%), l'istruzione (29,4%), l'alloggio e ristorazione (28,9%). Secondo l'Osservatorio dell'imprenditoria femminile le donne scelgono per lo più la forma societaria più semplice, quella individuale (65%), anche se le cooperative raggiungono un'incidenza del 20,6% di quelle registrate complessivamente a livello nazionale. La crescita delle giovani imprenditrici under 35 si è registrata dunque anche in Sardegna: al 31 marzo scorso le imprese giovanili femminili erano 4.506 su 15.822 imprese giovanili complessive (tasso di femminilizzazione 28,48% contro una media nazionale del 27,73%) mentre, come detto, al 30 settembre hanno raggiunto la percentuale del 28,54% (4.828 su 16.917). Quanto alla ripartizione su base provinciale, tutte le quattro province sarde superano la media italiana (21,45%). La provincia con maggior numero di imprese femminili è quella di Cagliari con 15.397 aziende rosa su oltre 69mila imprese complessive. La percentuale maggiore di imprese femminili su quelle complessive è invece registrata nella provincia di Nuoro (23,98%)."Anche in Sardegna le donne mostrano grande coraggio nell'affrontare questa difficile fase economica - spiegano Rosanna Musu e Valentina Codonesu, presidente e coordinatrice regionale della Cna Impresa Donna Sardegna -. Anche se la strada per una vera parità è ancora lunga, le donne, soprattutto le più giovani e intraprendenti, stanno trovando spazi sempre maggiori per emergere nel mondo del lavoro sia gestendo un'impresa propria, sia competendo ad armi pari con gli uomini per stare sul mercato".
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