domenica 2 ottobre 2022
Dal primo incontro nel 2015 il gruppo è cresciuto fino a contare oggi 600 membri tra studenti e professionisti della responsabilità sociale d’impresa. Oggi il via a Milano il Salone CSR
Cresce la rete dei "nativi" della CSR: ricucire il legame tra uomo e natura
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La sua nascita, e forse non è un caso, data 2015, anno considerato "benedetto" da chi si occupa di sostenibilità. Perché è quello in cui è stata emanata l’'enciclica verde' di Papa Francesco, la Laudato si’ (a giugno), le Nazioni Unite hanno lanciato gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile, o SDGs (a settembre), e alla COP21 il mondo ha raggiunto lo storico Accordo di Parigi per la riduzione delle emissioni che alimentano la crisi climatica (a dicembre). Era esattamente la fine di marzo del 2015, infatti, quando si tenne a Milano il primo incontro di CSRnatives. Un gruppetto spontaneamente aggregatosi di studenti e giovani professionisti della CSR (Corporate social responsibility, Responsabilità sociale d’impresa) si riuniva presso Koinètica, la società che solo un paio d’anni prima (nel 2013) si era inventata la felice formula del Salone della CSR, per unire le forze, la passione, le idee e vedere cosa si poteva fare insieme. Si chiamavano CSRnatives perché, così come i 'nativi digitali' si erano trovati Internet e il digitale già belli sviluppati nel mondo in cui erano arrivati, così i 'nativi della CSR' si erano affacciati, se non alla vita, agli studi con cui alla vita si comincia a dare un indirizzo quando il dibattito sulla sostenibilità era già mainstream. Quando cioè la CSR, la sostenibilità, i fattori ESG (ambientali, sociali e di governance) avevano smesso, per dirla in aziendalese, di rappresentare un semplice nice-to-have ed erano diventati un must-have. Come di lì a pochi mesi gli avvenimenti epocali di cui si accennava all’inizio avrebbero dimostrato.

La rete dei CSRnatives, ancora oggi un unicum, in sette anni e mezzo è cresciuta in tutti i sensi. I suoi membri, da tutt’Italia, sfiorano ormai quota 600. Notevole la gamma di attività e progetti, tra quelli già realizzati, in corso e in cantiere: eventi, mentoring, web e social, blog, newsletter e gli ebook, una vera e propria collana di una decina pubblicazioni. Una crescita, anche, in autonomia e in struttura organizzativa, dato che oggi i CSRnatives lavorano attraverso team dedicati: redazione, eventi, formazione, comunicazione, relazioni esterne. E poi le collaborazioni: «La collaborazione con la rete dei CSRnatives – spiega Rossella Sobrero, presidente di Koinética – si rafforza in questa 10a edizione del Salone: alcuni di loro saranno coinvolti in eventi come relatori, altri contribuiranno alla gestione organizzativa, altri ancora parteciperanno alle diverse iniziative in programma».

Fra le collaborazioni attivate dai CSRnatives c’è ad esempio quella con Sustainability Makers, l’associazione italiana che riunisce i professionisti della sostenibilità, che figura nel gruppo promotore del Salone (insieme, oltre a Koinètica, a Università Bocconi, Fondazione Global Compact Network Italia, Asvis, Fondazione Sodalitas, Unioncamere). Il Salone, del resto, fin dalla prima edizione ha rappresentato per i giovani desiderosi di lavorare nella sostenibilità un momento prezioso. Non solo per orientarsi nella scelta dei percorsi di formazione dedicati a questi temi, che oggi per fortuna abbandonano. Ma anche per entrare in contatto con i professionisti senior, a cui mostrare il proprio talento, capacità, passione. Magari, com’è giusto che sia, anche in vista di un possibile sbocco professionale. E infatti sono numerose le storie di giovani transitati dai CSRnatives che oggi svolgono attività in cui possono finalmente realizzare il loro sogno, professionale e forse non solo: incidere nel mondo del lavoro nel senso della sostenibilità. Concretamente, nei fatti.

«Era un pomeriggio di un giorno qualunque – dice Francesco Toffoletto, oggi ESG Senior Analyst presso Cerved Rating Agency – quando mi imbattei in un post che lanciava la rete dei CSRnatives. Iniziò così il mio percorso nel mondo della sostenibilità, da una crescente passione ed interesse a lavoro. Dagli incontri e dai progetti con il network al mondo dei rating ESG». Ylenia Esther Yashar, CSRnatives della primissima ora, ha iniziato e continua a lavorare nella sostenibilità nel settore bancario: «CSRnatives – dice – mi ha offerto l’occasione di incontrare altri appassionati, confrontarmi con loro e capire sempre di più che, quando all’università avevo in mente di fare questo lavoro, non avevo fatto la scelta sbagliata, anzi». Yashar prosegue il suo impegno in CSRnatives, dove è mentor di giovani: 'L’attività principale che occupa diversi mesi di lavoro - sottolinea - riguarda il nostro ormai emblematico e-book: l’ultimo, 'Il villaggio della sostenibilità', ha raccontato le esperienze di prossimità ed è stato molto apprezzato. Quest’anno ci stiamo concentrando sulle Società benefit'.

Che sviluppo ci si può attendere per la rete dei CSRnatives? Al riguardo pare avere le idee piuttosto chiare Luca Goerg, oggi CSR Officer del Gruppo Sofidel: «Il futuro del network – afferma – inizierà quando avremo raggiunto gli obiettivi per la salvaguardia del Pianeta su cui stiamo lavorando. Quel giorno la nostra generazione potrà dire di aver ricucito il legame tra uomo e natura».

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