sabato 16 marzo 2019
Nel Carso e a Paestum: il ruolo chiave di due Bcc. La Zkb è espressione della comunità slovena che vive lungo il confine. Mentre in Campania è in programma una fusione Capaccio-Serino
Credito sul territorio
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Due banche di credito cooperativo divise da centinaia di chilometri di distanza e da una riforma, ma unite dagli stessi valori. La Bcc del Carso (Gruppo Cassa Centrale) e la Bcc di Capaccio Paestum (Gruppo Iccrea) si ritrovano fianco a fianco all’incontro di oggi con il Papa. La Bcc del Carso – la denominazione corretta è Zkb Zadružna kraška banka Trst Gorica- Zkb Credito Cooperativo di Trieste e Gorizia (assunta dopo l’ultima assemblea straordinaria di novembre 2018) – nasce nel 1908 per opera di intraprendenti agricoltori e imprenditori con lo scopo di contribuire allo sviluppo economico degli abitanti del territorio. La Zkb è espressione della comunità slovena storicamente insediata lungo l’attuale confine italio-sloveno. «Sosteniamo iniziative – spiega il presidente della Zkb Adriano Kovacic – che mirano al rilancio economico e agricolo del territorio legato ancora a tradizioni agricole e alimentari (Mare e Vitovska, Teranum e varie eccellenze loca-li), tradizioni locali come i Carnevali storici di Opicina e Savogna d’Isonzo, aiuti alle parrocchie, siamo molto sensibili verso i temi della promozione culturale, soprattutto quando essi hanno un riscontro importante sulla qualità della vita dei cittadini, sponsorizziamo molte associazioni che promuovono lo sport giovanile e che sono impegnate nella produzione di servizi alla persona, nell’inserimento sociale e lavorativo di persone disagiate e portiamo avanti vari progetti con le scuole di ogni ordine e grado, come la sensibilizzazione, la responsabilizzazione e l’educazione degli utenti della Rete a praticare forme di comunicazione non ostile».

La Bcc di Capaccio Paestum, invece, nasce nel 1953, quando gli 88 soci fondatori si riunirono presso lo studio del notaio De Chiara per redigere l’atto costitutivo della "Cassa Rurale e Artigiana di Capaccio". Il percorso era stato avviato dal dottor Manlio De Maria il 16 agosto 1951. «Dal 1 aprile – sottolinea il presidente Rosario Pingaro – la nostra Banca incorporerà la Bcc di Serino. Nascerà la Bcc di Capaccio Paestum e Serino. Diventeremo una banca locale interprovinciale, con una competenza territoriale su oltre 60 comuni situati nelle provincie di Salerno e Avellino, per una popolazione complessiva di quasi 700mila abitanti, circa 4mila soci, 11 filiali, 85 dipendenti ». Un progetto legato all’udienza del febbraio 2015 è la proclamazione della Madonna del Granato come patrona del credito cooperativo. «È così – continua Pingaro – che abbiamo trovato il coraggio e l’energia necessaria per dar vita a un’importante iniziativa nazionale che prevede quindi il coinvolgimento attivo di Federcasse. Il credito cooperativo ha scelto il simbolo della melagrana perché la carica simbolica di questo frutto parla di fecondità, abbondanza e ricchezza, valori rintracciabili nella storia ultracentenaria delle Casse Rurali e Artigiane». Anche così si potrebbe ritrovare l’unità tra le Bcc.

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