giovedì 9 febbraio 2017
Continui investimenti sulle persone con 280 assunti nel 2016, organico complessivo +2,5% (+7,3% in tre anni)
Assunzione di 120 giovani entro il 2017
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Credem ha chiuso il 2016 con un utile netto di 131,9 milioni dopo aver accantonato oltre 37 milioni, al lordo dell'effetto fiscale, per i contributi ai fondi nazionali ed europei di salvataggio. L'utile nel 2015 era di 166,2 milioni e comprendeva importanti componenti non ripetibili. L'indice di redditività del capitale proprio (Roe)
è pari a 5,4%. È quanto si legge in una nota diffusa al termine del consiglio di amministrazione del Gruppo Credem, sotto la presidenza di Giorgio Ferrari, che ha approvato i risultati individuali e consolidati preliminari del 2016.

«Solidità ai massimi livelli del sistema - si legge nella nota del Gruppo - con un coefficiente ampiamente superiore al minimo assegnato da Bce (Cet1 Ratio a 13,15% rispetto a 6,75% minimo assegnato); prestiti ai clienti in crescita del 4,6% a/a nonostante le difficoltà dell'economia nazionale con una qualità dell'attivo tra le più elevate tra le banche italiane (rapporto sofferenze nette/impieghi netti pari a 1,46%); continui investimenti sulle persone con 280 assunzioni nel 2016 di cui 65,7% giovani, organico complessivo +2,5% (+7,3% in tre anni); piano di inserimento di altri 120 giovani entro fine 2017; 340mila ore di formazione erogate nel 2016, in media oltre otto giorni a persona; crescita costante dei clienti (112mila nuovi clienti nel 2016) e della raccolta (4,4 miliardi in più nel 2016); circa 40 milioni di euro di investimenti in innovazione e tecnologia».


«Sono molto orgoglioso di poter guidare una squadra che ha dimostrato ancora una volta di sapersi muovere in modo coeso verso sfidanti obiettivi comuni - ha dichiarato Nazzareno Gregori, direttore generale Credem - risultati eccellenti come quelli approvati oggi confermano il valore delle persone che
hanno saputo fare propria la strategia di crescita del Gruppo e tradurla in azioni concrete e risultati di rilievo».

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