mercoledì 14 ottobre 2009
I costi di invecchiamento della popolazione per l'Italia non sarebbero particolarmente elevati se non fosse per lo stato delle finanze pubbliche che li rende insostenibili, anche a fronte di un'aspettativa di vita che resti invariata. Lo si legge nella comunicazione della Commissione europea al Parlamento e al Consiglio europei.
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I costi di invecchiamento della popolazione per l'Italia non sarebbero particolarmente elevati se non fosse per lo stato delle finanze pubbliche che li rende insostenibili, anche a fronte di un'aspettativa di vita che resti invariata. Lo si legge nella comunicazione della Commissione europea al Parlamento e al Consiglio europei in materia di "Sostenibilità delle finanze pubbliche sul lungo periodo per un'economia in ripresa" e nel Rapporto sulla sostenibilità 2009 allegato, dove si analizza l'evoluzione del rapporto tra invecchiamento della popolazione e finanze pubbliche da qui al 2060."Per Francia, Italia, Ungheria, Polonia e Portogallo i costi a lungo termine dell'invecchiamento della popolazione non sono stimati essere particolarmente alti. Tuttavia le posizioni di partenza delle loro finanze implicano che la politica di bilancio è insostenibile anche senza considerare alcun aumento nelle spese collegate all'invecchiamento della popolazione", spiega la Comunicazione."Nel caso dell'Italia, un veloce consolidamento di bilancio una volta iniziata la ripresa è indispensabile per assicurare una stabile riduzione di un debito pubblico molto alto", aggiunge.TREMONTI: ITALIA A MEDIO RISCHIO, DATO DA NON ENFATIZZAREIl ministro dell'Economia Giulio Tremonti, commentando i dati europei, ha detto: "Guardando bene ci sono tre fasce di Paesi, che sono circa il 10%. Poi ci sono i Paesi a medio e alto rischio. L'Italia è assolutamente a medio rischio. Credo che l'eccesso di informazione possa essere deteriore", ha detto Tremonti a margine di un convegno. Il ministro ha quindi denunciato che lo studio europeo odierno è stato oggetto di "sintesi enfatiche" da parte di alcuni organi di stampa.L'ITALIA MIGLIORI AVANZO PRIMARIO DELL'1,4%Il rapporto della commissione indica come soluzione un intervento sui conti pubblici che comporti un miglioramento dell'1,4% dell'avanzo primario da ottenere grazie a un aumento delle entrate o a un calo della spesa, anche se l'elevato livello di tassazione già presente limita lo spazio di manovra."Per instradare le finanze pubbliche italiane lungo un percorso di sotenibilità, l'Italia dovrebbe migliorare il proprio avanzo primario aggiustato per gli effetti del ciclo economico in modo in modo duraturo dell'1,4% del Pil", sottolinea il rapporto, specificando però che tali riforme dovrebbero tuttavia essere perseguite in modo da non amplificare le ripercussioni dell'attuale crisi economica e finanziaria". "In alternativa il sistema di protezione sociale dovrebbe essere riformato per far rallentare l'aumento previsto nella spesa dovuta all'aumento dell'età media", spiega il rapporto.EUROPA ALZI L'ETÀ DI PENSIONAMENTO SU BASE ASPETTATIVE VITAAi fini della stabilità delle finanze pubbliche dei Paesi dell'Unione europea, comunque, è necessario che questi innalzino l'età di pensionamento in linea con l'allungamento dell'aspettativa di vita dato che da qui al 2060 si stima che la vita media di un europeo salirà di 6 anni."È necessario innalzare in modo effettivo l'età di pensionamento in linea con l'allungamento delle prospettive di vita: la gente vive di più e in migliori condizioni di salute", si legge in una nota della Commissione sul Rapporto sulla stabilità finanziaria diffuso assieme alla comunicazione."Se le attuali politiche non fossero modificate l'età media alla quale la gente va in pensione nell'Unione europea aumenterà solo di un anno da 62 anni a 63 anni entro il 2060 [...]. Tuttavia le aspettative di vita all'età di 62 anni sono previste aumentare di 6 anni nello stesso arco di tempo", si specifica.
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