martedì 27 giugno 2017
Stefano Macale della Filca-Cisl lancia l’allarme: in 6mila hanno i requisiti, ma la circolare Inps riduce i margini per l’anticipo pensionistico
«Così tanti lavoratori edili rischiano di non poter accedere all'Ape sociale»
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Una circolare dell’Inps rischia di penalizzare gli edili che vogliono accedere all’Ape sociale, l’anticipo pensionistico. Stefano Macale, segretario nazionale di Filca-Cisl, ha lanciato il grido di allarme.

Cosa sta succedendo?
Da una nostra elaborazione su dati della Commissione nazionale paritetica per le Casse edili abbiamo calcolato che in circa 6mila hanno i requisiti per accedere all’Ape sociale. Parliamo quindi di migliaia di lavoratori che passerebbero dal lavoro nei cantieri, alle prese con carichi pesanti e lavori in altezza sulle impalcature, anche in condizioni climatiche estreme, alla pensione anticipata e senza penalizzazioni.

E invece?
Questa circolare è scritta male e riduce ancora di più la finestra di accesso all’Ape. Sarà una vera e propria lotteria produrre la documentazione. Gli edili mediamente hanno tre rapporti di lavoro l’anno, che moltiplicato per sette anni significa 21 dichiarazioni da presentare. Considerando che con la crisi sono sparite numerose imprese e circa la metà dei posti di lavoro diventa davvero complicato rispettare la scadenza del 15 luglio.

Qual è la soluzione?
Intanto si poteva usare il nostro sistema di Casse edili, nonostante l’Inps sia già in possesso dei dati di questi lavoratori. Anche se gli edili sono spesso costretti ad accettare contratti del settore metalmeccanico o multiservizi per lavorare.

Come spiega questa situazione?
Ministero del lavoro e Inps hanno affrontato la questione dell’anticipo pensionistico con poca conoscenza del settore. Mi sembra anche che ci sia stata una fretta sospetta nella stesura della circolare, dopo i ritardi accumulati a seguito dei decreti attuativi. Forse l’Inps non si aspettava così tante richieste di Ape sociale.

E ora cosa chiedete?
Una risposta chiara e immediata da parte del ministero e dell’Inps, altrimenti ci mobiliteremo. L’età pensionabile degli edili è ovviamente correlata alla sicurezza sul lavoro: nel 2017 ci sono già state 323 vittime sul lavoro, di cui una ottantina nelle costruzioni. Un terzo di di queste ha oltre 55 anni e oltre il 22% ha superato i 60. La mancanza di turnover costringe i lavoratori a restare sulle impalcature fino a oltre i 67 anni, impedendo l’ingresso nel mondo del lavoro a giovani tecnici specializzati e capaci di rispondere alle nuove esigenze del settore.

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