martedì 26 aprile 2016
Prende il via il prossimo 27 maggio la V edizione dello short master per l’internazionalizzazione di impresa. Il corso sensibilizza i partecipanti sull’importanza di un approccio strutturato ai mercati esteri, fornendo gli strumenti concettuali e concreti per elaborare una strategia di internazionalizzazione supportata da una progettualità definita.
Così si formano i manager internazionali
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Prende il via il prossimo 27 maggio la V edizione dello short master per l’internazionalizzazione di impresa di Nibi - il Nuovo Istituto di Business Internazionale di Promos, Azienda Speciale della Camera di commercio di Milano.     Lo short master ha l’obiettivo di formare manager e operatori direttamente coinvolti nella definizione di strategie di internazionalizzazione aziendali che desiderano acquisire competenze specialistiche per sviluppare progetti di internazionalizzazione. Il corso sensibilizza i partecipanti sull’importanza di un approccio strutturato ai mercati esteri, fornendo gli strumenti concettuali e concreti per elaborare una strategia di internazionalizzazione supportata da una progettualità definita. Lo short master fornisce inoltre gli strumenti per gestire preventivamente le principali problematiche di natura legale, fiscale e doganale che emergono operando con l’estero."Conoscere i mercati internazionali permette alle imprese non solo di cogliere diverse opportunità di crescita in termini di aumento del volume d’affari – spiega Pier Andrea Chevallard, direttore di Promos – ma anche di acquisire la capacità di competere di fronte alle pressioni concorrenziali sempre più globalizzate. Un progetto di internazionalizzazione però per essere ben concepito e pianificato deve coinvolgere tutte le funzioni aziendali e implicare un cambiamento dei processi gestionali, organizzativi e commerciali teso al raggiungimento di nuovi obiettivi strategici. E per fare ciò è necessario aver know how e competenze specifiche”.Il percorso formativo intende dare anche una risposta alle richieste delle aziende. Da un’analisi della Camera di commercio di Milano dei dati di Excelsior-Unioncamere, infatti, emerge la mancanza di un’adeguata preparazione professionale, che è motivo di difficoltà nell’assunzione per circa il 35% delle imprese italiane. Inoltre, la mancanza di strutture formative rappresenta l’8,3% delle problematiche riscontrate  in fase di assunzione. Il 59,2% dei neoassunti necessita di ulteriore formazione. Il fabbisogno formativo si divide equamente tra industria e servizi, dove la percentuale si attesta, rispettivamente, al 59,4% e 59,1%. Nel settore dell’industria, ad avere maggiormente bisogno di attività formativa sono le imprese legate all’estrazione di minerali (84,7%). A seguire le industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere (82,7%), le industrie elettriche, elettroniche, ottiche e medicinali (80,2%) e le industrie della gomma e delle materia plastiche (77,1%). Sempre nel secondario, ma nel settore delle public utilities, l’impegno formativo richiesto dai gestori di reti (energia, gas, acqua) raggiunge l’80,6%.Nel settore dei servizi, la quota percentuale dei neoassunti a cui serve una formazione integrativa è maggiore nelle imprese finanziarie e assicurative (87,9%). In seconda posizione le imprese informatiche e delle telecomunicazioni (81,3%), e terze, alla pari,  le imprese legate alla sanità e al commercio al dettaglio (77,7%).La carenza di formazione tocca soprattutto il Nord, dove in media il 65% delle aziende richiede attività formativa supplementare; secondo il Centro (58,8%) e, infine, il Sud e le isole (47,7%).La docenza dello short master è affidata a una faculty di massimo livello selezionata tra i migliori esperti e professionisti di settore, capaci di combinare visione strategica, flessibilità e taglio pratico durante le lezioni.Il percorso formativo, che si articola in tre sessioni formula week end per un totale di 60 ore di lezione, analizza i diversi aspetti che un’impresa deve affrontare qualora intraprenda un processo di internazionalizzazione: l’analisi dei mercati internazionali per definire un’offerta competitiva, la valutazione critica dell’assetto organizzativo interno in vista dell’espansione all’estero, la definizione del piano economico-finanziario e l’elaborazione del business plan per presentare il proprio progetto d’internazionalizzazione a potenziali soggetti finanziatori e partners.
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