martedì 30 marzo 2021
Antonella Brugnola è autrice di un manuale che si rivolge soprattutto alle donne vittime della crisi occupazionale causata dal Covid
I consigli di Antonella Brugnola per chi vuole mettere a reddito la propria casa

I consigli di Antonella Brugnola per chi vuole mettere a reddito la propria casa - Archivio

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Antonella Brugnola, che ha iniziato a ospitare per gioco persone di tutto il mondo nella sua seconda casa milanese, è recentemente diventata l’unica italiana nell’Host Advisory Board di Airbnb. La Brugnola, autrice del manuale Mettere a reddito la propria casa nel mercato extra alberghiero e che a metà aprile sarà in aula (virtualmente) con il Corso completo di home sharing è convinta sostenitrice di questa attività non professionale come opportunità per ottenere una piccola rendita integrativa. E si rivolge soprattutto alle donne vittime della crisi occupazionale causata dal Covid (su 101mila nuovi disoccupati, 99mila sono donne; dati Istat, dicembre 2020) e a quelle che abbiano voglia di mettersi in gioco e avviare la loro attività. Laurea in Economia e una vita nel marketing, Antonella Brugnola ha scritto due libri sull’arte di affittare una stanza o la propria seconda casa. Ecco i «dieci passi concreti per diventare un host perfetto», messo a punto dalla stessa Brugnola per un primo approccio leggero con i temi chiave della formazione che porta avanti:

1. PRIMA REGOLA: MAI IMPROVVISARE Come per la realizzazione di qualunque progetto, si può fare da soli, improvvisando, impiegando tanto tempo e quasi sicuramente inciampando in qualche errore, oppure ci si può preparare bene seguendo gli esperti del settore e partire nell’impresa con maggior sicurezza e autonomia grazie ad una formazione adeguata. La materia è piuttosto frammentata e complessa perché l’home sharing è un fenomeno nuovo, ancora in divenire.

2. ACCOLGO ERGO SUM Esplora la tua voglia di accogliere in casa turisti da tutto il mondo e capirai la tua attitudine ad assistere il prossimo. Ci sono doti che devi possedere naturalmente, anche in forma accennata, e sono basilari per diventare un host perfetto e un bravo storyteller. Non c’è che iniziare a ospitare e scoprirai che è bello raccontare le bellezze del tuo quartiere, i musei meno conosciuti, le botteghe a cui indirizzare gli ospiti per gli acquisti del posto più sorprendenti. E le persone che accogli ti ascolteranno rapiti.

3. STESSA CASA NUOVO LOOK Partire con l’home sharing può essere l’occasione per dare il via a lavori che da tempo rimandavi e fare il lifting alla casa! Non è necessario spendere patrimoni in arredi, basta scegliere i pezzi giusti, se parti dalla casa vuota, o selezionare un mix di pezzi vecchi e nuovi per un look unico. Ricorda: la personalizzazione, cioè rendere la casa unica e che rispecchi il tuo stile, è l’arma vincente negli affitti brevi.

4. MAI SOTTOVALUTARE LA BUROCRAZIA Procurati un indirizzo pec e una firma digitale ad alta risoluzione. Cosa c’entrano con gli affitti? C’entrano, perché tra il mettere online la propria casa e ricevere il primo guest c’è di mezzo un mare di burocrazia. I primi passi possono essere un po' disarmanti, perché ti dovrai documentare, presso il Comune in cui intendi affittare il tuo appartamento, in materia di affitti brevi e seguire delle procedure obbligate. È quanto devi fare per ospitare in regola!

5. B&B O CASA VACANZA? Per individuare la formula più idonea per affittare la casa in modo soddisfacente, è importante chiarire bene fin dall’inizio l’obiettivo principale del tuo home sharing: quanto tempo o risorse potrai dedicare a quest’attività? Devi sapere infatti che esistono varie tipologie di strutture ricettive extralberghiere con differenze, che vanno da regione a regione, tra B&B, Case Appartamenti Vacanza e Locazioni Turistiche.

6. SEMPRE UN OCCHIO AI TREND DEL MOMENTO Essere sempre aggiornato, conoscere i trend attuali del turismo e cosa si aspettano gli ospiti da una casa in una località non metropolitana è fondamentale per la prenotazione. Sai cosa è lo staycation? E sai allestire una perfetta postazione da smartworking o conosci le modalità di pricing più adatte ai soggiorni lunghi?

7. I MAGIC CORNER CHE FANNO LA DIFFERENZA L’host perfetto conosce bene la sua casa e sa valorizzarne tutte le particolarità per renderla unica agli occhi degli ospiti. Se hai la fortuna di un balconcino con la balaustra in ferro battuto, sfruttalo mettendo un tavolino, due seggioline e qualche pianta per creare un romantico angolo per l’aperitivo e fai delle belle foto al romantico angolo per l’aperitivo e fai delle belle foto al tramonto per l’annuncio. Analogamente se c’è un caminetto antico, può essere allestito un caldo “punto chiacchiere, vino e relax” che farà sognare i tuoi ospiti al rientro da una gita impegnativa.

8. IN ENGLISH IS BETTER La comunicazione innanzi tutto, meglio se in lingua inglese. Non è necessario sapere le lingue a livello avanzato, ma è meglio avere una discreta dimestichezza con una lingua straniera per gestire eventuali richieste improvvise e rapportarsi in modo rilassato con gli ospiti. L’accoglienza di persona è sempre molto gradita così come il “farsi sentire” – con messaggi o brevi chiamate – per trasmettere appieno il senso di ospitalità al vostro guest.

9. TRA PROBLEM SOLVING E CONCIERGERIE La tua capacità di risolvere piccoli problemi in modo brillante sarà la tua ancora di salvezza quando ti chiameranno perché il riscaldamento non parte. Sarà anche molto utile preparare e lasciare in casa un dettagliato manuale della casa con tutte le informazioni pronte all’uso, le regole della casa, come funzionano gli elettrodomestici e info di servizio per esempio su dove trovare una stazione di bike sharing.

10. BE POSITIVE E SOPRATTUTTO OPEN MINDED Accogliere vuol dire aprire la porta di casa propria a tutti, perché tutti hanno il diritto di viaggiare e di conoscere nuovi luoghi. Quindi pensa serenamente a dare l’addio a preconcetti, credenze, falsi miti e sii open minded verso chiunque. Ne avrai benefici perché conoscerai persone che fanno esperienze in modo diverso da noi e ci insegneranno ad ampliare i nostri orizzonti, senza uscire da casa.

Tutti questi punti e molti altri ancora verranno illustrati con esempi concreti ed esercizi dal vivo nel corso, attraverso l’esame del “ciclo dell’ospitalità”. È un metodo in cinque fasi sperimentato con successo, per passare in rassegna tutte le fasi operative per iniziare a ospitare e diventare in breve tempo il proprietario di una casa apprezzata sul mercato:

1. Tutti in regola;

2. Prepariamoci ad accogliere;

3. Il soggiorno in casa tua;

4. Pronti per un nuovo arrivo;

5. Amministrazione & Marketing per l’host.

«Si continua ad affittare nonostante la pandemia – spiega Brugnola, che ha iniziato ad ospitare nella sua seconda casa milanese nel 2014, quasi per gioco - perché la vita continua anche se con velocità ridotta e molte strutture sono ancora chiuse. Le coppie comunque si sposano, si separano, i bambini nascono, si cambia casa per una più grande o più piccola, ci sono i parenti in visita (transito permettendo), i viaggi per cure mediche ed esigenze mai ipotizzate prima, come trasferire un anziano genitore in una casa vicino alla propria per poterlo assistere meglio».

Secondo l’Associazione OspitaMi, che la Brugnola ha contribuito a fondare, sono almeno 350mila le famiglie italiane in cui qualcuno si occupa di ospitare persone in cerca di alloggio e altri servizi. Anche il suo è un progetto familiare che significa «suddivisione del lavoro tra me e mio marito, io la parte logistica - aggiunge - lui la parte di comunicazione, recensioni e manutenzione della casa, e poi insieme a fare i check in». Un progetto familiare innescato dalla voglia di accogliere persone provenienti da ogni parte del mondo, all’insegna dell’inclusività.

«Il nome da dare alla casa di famiglia o al B&B che si vuole aprire ai viaggiatori; gli arredi e le dotazioni da scegliere; le foto da fare; il prezzo e le piattaforme giuste per farsi conoscere; l’annuncio da scrivere: per diventare host – sottolinea Brugnola - non basta la naturale propensione all’accoglienza tutta italiana o avere dimestichezza con l’inglese e con la tecnologia. Partire bene con le nozioni di base può fare la differenza».

Il Corso completo di home sharing è dedicato infatti a chi non ha ancor avviato un’attività, vuole affittare la seconda casa o mettere a disposizione delle camere nella propria per avere una piccola rendita e tenere vivo l’immobile e vuole farlo nella piena legalità a trasparenza, conoscendo anche tutti gli adempimenti previsti dalla legge per non incappare in multe e sanzioni.

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