giovedì 16 maggio 2013
​Le incertezze economiche e politiche che hanno caratterizzato l’Europa negli ultimi cinque anni hanno avuto un effetto incisivo sulle competenze e le qualità che vengono richieste.
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Le incertezze economiche e politiche che hanno caratterizzato l’Europa negli ultimi cinque anni hanno avuto un effetto incisivo sulle competenze e le qualità che vengono richieste oggi ai manager europei. E’ quanto emerge dalla ricerca “The New European Executive” condotta da Korn/Ferry International, una tra le più granie società a livello mondiale nel settore dell’executive search e del talent management.La ricerca è stata realizzata incrociando le informazioni sui profili di leadership presenti nelle banche dati di Korn/Ferry e le interviste effettuate a 109 business leader europei. Per la ricerca relativa al confronto con il periodo pre-crisi, sono stati utilizzati i dati relativi alla valutazione delle performance lavorative di manager europei, raccolte tra il febbraio 2007 e marzo 2008. Le 26 competenze sono state ordinate per "livello di importanza", sulla base del feedback di 344 dirigenti. Le tipologie di dinamiche relative al periodo pre-crisi sono state raccolte da alcune ricerche effettuate fra il 1998 e il 2005. Korn/Ferry International ha intervistato a metà dello scorso anno (2012) 109 manager impiegati in società di carattere europeo in qualità di Managing Director, Senior Vice President, Amministratori Delegati e membri e presidenti di CdA. Sono stati prese in considerazione anche alcune interviste fatte ad alcuni dirigenti senior di Korn/Ferry che si occupano di leadership e talento in Europa e a tre professori di business school europee. Il sondaggio ha chiesto agli intervistati di valutare la rilevanza dei fattori economici e politici, di ordinare per importanza le 26 competenze individuate dal database proprietario Korn/Ferry Leadership Architect e di scegliere fra le 18 caratteristiche tratte dal databse Korn/Ferry Decision Dynamics.Secondo lo studio, la figura del nuovo manager europeo in grado di riavviare e sostenere la crescita è quella di un leader più visionario, guidato sì da competenze ed esperienza, ma anche più flessibile ed adattabile ai rapidi cambiamenti, più coraggioso e strategico rispetto a quanto potesse esserlo nel periodo pre-crisi finanziaria.“I manager europei oggi devono affrontare una serie di nuove sfide frutto dell’incertezza che stiamo vivendo in Europa e a livello globale – commenta Maurizia Villa, managing director di Korn/Ferry Italia. - In un panorama così imprevedibile, per avere successo occorrono stili di leadership e competenze nettamente diverse da quelle che hanno caratterizzato gli anni in cui l’economia era più stabile. Il nuovo manager europeo deve essere elastico per poter gestire le fasi di rottura, ma anche flessibile per adattare le proprie strategie in situazioni in rapida evoluzione. Le aziende oggi hanno realizzato che selezionare, ingaggiare, promuovere e trattenere dirigenti con queste rare qualità non è semplicemente un lusso ma sta diventando sempre più una questione di sopravvivenza”.Le nuove problematiche introdotte dalla crisi economica hanno portato ad una trasformazione e ridefinizione delle capacità di leadership che il mercato impone ai manager europei per stare al posso con i tempi. Nell’ambito della ricerca, Korn/Ferry ha chiesto ai manager intervistati di indicare, a loro avviso, i fattori di maggiore preoccupazione e le competenze necessarie per poter lavorare con successo in questo particolare scenario. A tale proposito sono state individuate una serie di competenze che sono state confrontate con quelle che caratterizzavano la leadership negli anni 2007-2008 e che evidenziano come in soli cinque anni si sia registrata una vera e propria rivoluzione.La caratteristica più importante che emerge per le figure manageriali leader in Europa nel 2012 è la capacità di lavorare riuscendo a gestire l’ambiguità. Alla luce dell’estrema difficoltà nel prevedere anche a breve termine l’andamento dell’economia, i movimenti di mercato e le nuove richieste che gli enti governativi europei porranno alle imprese, l’abilità di riuscire ad amministrare l’incognito è oggi una capacità ritenuta fondamentale.La gestione di visione e di obiettivo - ovvero essere in grado di definire ciò che potrebbe rivelarsi un elemento di successo in un'economia piatta e saperlo comunicare agli stakeholders - è un altro attributo chiave nell’elenco delle competenze che devono avere i nuovi manager. Anche il coraggio manageriale entra fra le skills richieste: i manager oggi devono saper fare scelte anche audaci, spesso obbligati ad agire rapidamente e con una quantità di informazioni in loro possesso limitata.La ricerca evidenzia, come gli stili decisionali di successo nel corso degli ultimi cinque anni abbiano subito un’evoluzione particolarmente accelerata e se prima erano caratterizzati da competitività e relazioni, ora sono più che mai orientati all’apertura a nuove informazioni e a nuovi modi di fare business. L’approccio decisionale del manager che deve operare in tempi di crisi deve essere orientato alla discussione intellettuale, alla competenza e all’esperienza piuttosto che al potere e all'influenza.Tuttavia è opportuno segnalare che le caratteristiche del nuovo profilo di manager che emerge dallo studio sono estremamente difficili da trovare e sviluppare. Il coraggio manageriale e la gestione dell’incertezza vengono tipicamente maturati attraverso l’esperienza in situazioni di sfida molto stimolanti, spesso cariche di emotività e i dirigenti con queste competenze non sono molti.
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