lunedì 23 aprile 2012
Ma il viceministro dell'Economia rassicura: «La fiducia nell'Italia non è in discussione. La volatilità riguarda i mercati. La riforma va nella giusta direzione e non ci saranno interventi aggiuntivi».
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"L'inevitabile asimmetria tra gli effetti recessivi prodotti dalla manovra di bilancio e l'impatto virtuoso delle misure di sostegno dell'economia genera un equilibrio molto fragile". Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino in una audizione alla Camera.L'ALLARME DELLA CORTE DEI CONTI"Lo stesso orientamento dei mercati - ha aggiunto - appare sempre più influenzato dalla percezione negativa delle prospettive di crescita di Italia e Spagna e dall'impressione del perdurare dell'alto livello di pressione fiscale". E sulle tasse: "Va condotta una approfondita 'tax review' per riconsiderare l'inserimento dei diversi beni e servizi all'interno delle tre aliquote, anche qui in un'ottica di favorire quelli più legati alla crescita e quelli che maggiormente incidono sulle fasce sociali più deboli". Il presidente della Corte dei Conti è intervenuto anche sulla prevista dismissione degli immobili pubblici: "Sarebbe opportuno -secondo Giampaolino - prevedere all'interno del Governo una 'sede dedicatà, supportata da una task force operativa per acquisire, entro un termine breve prestabilito, tutti gli elementi conoscitivi disponibili con riguardo ai cespiti pubblici cedibili, corredati delle informazioni necessarie in ordine ai vincoli e alle condizioni di utilizzo, nonché individuare le eventuali modifiche al quadro normativo necessarie per accelerare le cessioni".LA RISPOSTA DEL VICEMINISTRO GRILLIL'aumento dello spread non è legato a una mancanza di fiducia nei confronti dell'Italia. Lo ha detto il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, commentando l'andamento del differenziale tra il Btp e il Bund tedesco. "I mercati sono volatili - ha detto a margine di un'audizione alla Camera sul Def - ma non perché non si fidano di noi".Grazie alla riforme fatte, ha aggiunto Grilli, si stima "un impatto cumulato del 2,4 per cento sul Pil" in nove anni (2012-2020). Tuttavia, prosegue Grilli, "qualora si continuasse nello sforzo riformista e si chiudesse il gap dell'Italia con i primi tre best-performers, si raggiungerebbe un impatto del 5 per cento". Quanto alle voci allarmistiche sul rischio di nuovi interventi di austerity, Grilli ha rassicurato che non è prevista alcuna nuova manovra: "Non abbiamo in programma patrimoniali o altri interventi fiscali, già è stato un forte intervento con l'Imu sul patrimonio immobiliare".
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