giovedì 8 agosto 2013
​La Giunta regionale del Veneto ha approvato un avviso per la realizzazione di tirocini di inserimento lavorativo nel settore della grande distribuzione o della ristorazione, ma anche per figure legate ai mestieri della tradizione.
Così si formano operatori della Gdo casari, intarsiatori e maestri d'ascia
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​Si potranno formare sul campo, nel Veneto, operatori della grande distribuzione o della ristorazione, ma anche figure legate ai mestieri della tradizione come il casaro e l'intarsiatore. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Formazione professionale e al Lavoro, Elena Donazzan, ha approvato un avviso per la realizzazione di tirocini di inserimento lavorativo previsti dall'Asse II - Occupabilità del Programma operativo regionale (Por) Fondo sociale europeo 2007-2013.Le risorse disponibili  ammontano a un totale di tre milioni di euro e sono a carico del bilancio regionale 2013. "Vogliamo ridurre sempre più il divario tra le imprese e il mondo della formazione e istruzione - sostiene Donazzan - in modo da poter sviluppare interventi in grado di rispondere concretamente ai fabbisogni dei diversi soggetti coinvolti: chi cerca lavoro e il lavoro che non si trova. Si pone, ora, la necessità di continuarenella stesura di un quadro di interventi integrati a supporto dell'occupazione giovanile, rispondendo alle esigenze del territorio per sostenere la filiera formativa destinata in particolare ai giovani in uscita dai percorsi triennali di istruzione e formazione professionale che non intendono proseguire la carriera scolastica, mache necessitano di ulteriori competenze tecnico-professionali finalizzate all'inserimento nel mercato del lavoro".

Il provvedimento va a integrare l'attuale offerta formativa per dare l'opportunità ai disoccupati e ai giovani neo-qualificati di partecipare a un'attività di tirocinio di inserimento lavorativo preceduta da attività formative, finalizzate all'acquisizione di competenze tecnico-professionali per figure professionali di tipo operativo come per esempio 'addetto alla distribuzione di supermercato', 'operatore addetto alla logistica', 'addetto ai reparti freschi presso aziende di distribuzione', 'cassiere addetto alle vendite per la grande distribuzione', 'operatore addetto alla ristorazione fast food'.

Tra i mestieri tradizionali c'è il maestro d'ascia, uno dei più antichi della nostra cantieristica. Da ben dieci anni la Confartigianato Venezia ha attivato specifici percorsi formativi annuali rivolti a giovani inoccupati interessati a operare all'interno dei cantieri nautici tradizionali.

"È dal 2003 - spiega Francesco Polo, coordinatore dell'attività formativa per Confartigianato Venezia - che, grazie anche al finanziamento della Regione Veneto e del Fondo Sociale, formiamo giovani disoccupati con la passione per la cantieristica, in quello che si può definire il primo step per diventare maestro d'ascia, qualifica che si acquisisce definitivamente dopo un periodo di apprendistato sotto la guida di maestro d'ascia 'senior' e dopo un esame abilitante svolto presso la Capitaneria di Porto". I corsi vengono tenuti dal maestro d'ascia fiorentino Matteo Tamassia: nell'ultima edizione è stata progettata e realizzata di una lancia a remi lunga quasi dieci metri e gli 'allievi' hanno attivamente collaborato in tutte le fasi costruttive. C'è poi un periodo di stage in cantiere, non necessariamente a Venezia, in cui i ragazzi si cimentano con il lavoro vero e proprio.A giudicare dai risultati i corsi soddisfano una domanda presente sul territorio: "Il 70% dei ragazzi che ha frequentato il corso - dice Polo - rimane a lavorare nei cantieri nautici, e alcuni si mettono anche in proprio".Per ogni edizione del corso di maestro d'ascia "in media sono stati selezionati 10-12 alunni - ricorda Polo-in quello del 2014 ne saranno presi cinque". Tra gli allievi anche alcune donne: "Quello del maestro d'ascia- conclude Polo- è un mestiere che può essere fatto anche da una donna purché abbia passione e manualità giuste". Corsi per maestri d'ascia sono spesso organizzati in riviera romagnola, in Toscana e in Puglia.
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