lunedì 16 giugno 2025
Don Aldo Buonaiuto ha raccontato come le marmellate, prodotte da donne vittime di tratta, simboleggino riscatto e libertà, grazie al supporto di istituzioni e privati
Don Aldo Bonaiuto riceve il premio, a fianco il ministro Lollobrigida

Don Aldo Bonaiuto riceve il premio, a fianco il ministro Lollobrigida - Archivio

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A Roma, in occasione dell‘Italy Major Premier Padel, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha premiato iniziative che uniscono agroalimentare e sociale, celebrando l’eccellenza italiana. Tra i progetti distinti, la cooperativa "Pace in terra" di don Aldo Buonaiuto, sostenuta dalla Fondazione Santo Versace, ha creato il laboratorio Redenta. Qui, donne vittime di tratta producono marmellate artigianali, trasformando il cibo in un potente simbolo di riscatto e rinascita, evidenziando il ruolo sempre più diffuso della solidarietà nel settore agricolo. Un progetto reso possibile anche grazie all‘Università Politecnica delle Marche, con il rettore Gianluca Gregori.

Una serata dedicata alle eccellenze agroalimentari italiane, ha celebrato l’importanza di sport e sana alimentazione per il benessere. L’evento ha anche messo in luce un importante progetto di solidarietà: la presentazione delle marmellate “Redenta” della cooperativa "Pace in terra". Don Aldo ha raccontato come queste marmellate, prodotte da donne vittime di tratta, simboleggino riscatto e libertà, grazie al supporto di istituzioni e privati, offrendo a queste donne una speranza di autonomia attraverso il lavoro agricolo. Un aiuto prezioso grazie anche all‘Università Politecnica delle Marche, che ha permesso di avere macchinari tecnologici per fare queste confetture. «Questa cooperativa sociale – ha detto il sacerdote nel ricevere il premio – nasce per restituire la vita, la libertà a delle donne molto sfortunate che, partite da paesi lontani con una speranza, poi finite sulle strade, sfruttate e seviziate, oggi hanno finalmente una vita felice. Pensate che il 37% sono minorenni e ci sono donne che per quello che hanno subito sono rimaste danneggiate a livello psicologico oltre che fisico». Ragazze molto giovani che, grazie all’opera della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, vengono liberate e tolte dalle strade.

Il ministro Lollobrigida ha spiegato l’importanza di unire l’universo agroalimentare a quello sociale: «La solidarietà, la capacità di produrre qualità ti permette spesso di essere vicino agli altri, creare ricchezza per loro, consapevolezza del valore delle cose che fanno ma anche riuscire a garantire delle filiere di produzione». Lollobrigida ha elogiato questa visione poliedrica dell’agricoltura, che non solo crea valore e lavoro, ma offre anche un percorso di recupero fisico e psicologico attraverso prodotti di qualità, spesso nati da “frutti imperfetti” con un forte valore simbolico.

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