giovedì 8 settembre 2016
​La nuova versione dello smartphone più venduto di sempre ha poche novità. E il mercato è ormai saturo.
Cook a corto di idee: un iPhone impermeabile
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Non è un periodo facile per il mondo della telefonia. Gli 'scandali' si susseguono e raccontano di danni non solo economici, ma anche di immagine. Da una parte la vicenda dei nuovi smartphone Galaxy Note di Samsung, ritirati dal mercato ancora prima dell’arrivo in Italia a causa della batteria a rischio esplosione, dall’altra le grane con il fisco di Apple. L’azienda di Cupertino – così ha chiesto Bruxelles – è chiamata a versare 13 miliardi di euro di imposte non pagate tra il 2003 e il 2014 per aver goduto in Irlanda di un’aliquota bassissima, scesa negli anni fino allo 0,005%.

La strigliata arrivata dall’Europa è comunque poca cosa per un gruppo che ha in cassa oltre 232 miliardi di dollari in contanti, di cui circa 214 miliardi custoditi all’estero. Il problema che l’azienda deve affrontare oggi, semmai, più che economico è di strategia: riuscire a mantenere la sua quota di mercato e, soprattutto, l’entusiasmo del pubblico che ormai continua ad aspettarsi rivoluzioni tecnologiche ad ogni annuncio. L’ennesima attesa si è sciolta ieri, in occasione dell’annuale maxi evento a San Francisco, dove Apple ha presenta tutte le sue novità, a partire dalla nuova versione rivista e migliorata dell’Apple Watch, l’orologio intelligente con cui l’azienda punta a aprire un nuovo proficuo mercato per gli anni a venire e provare a convincere più di quanto non abbia fatto nei suoi primi 18 mesi di vita. Il protagonista dell’evento, però, è stato come sempre da nove anni a questa parte lo smartphone della casa che ha contribuito a rivoluzionare il mercato mondiale della telefonia e che finora, parola del numero uno di Apple, Tim Cook, ha venduto nel mondo un miliardo di esemplari. 

Solito design ma doppia fotocamera, resistente all’acqua e alla polvere e con all’attivo partnership strategiche come quella con Nintendo: si presenta così l’evoluzione dell’iPhone che promette anche di diventare finalmente – e grazie all’ecosistema HomeKit – il punto di svolta per la domotica domestica. Di rivoluzione, però, ce n’è davvero solo una e riguarda l’audio: l’iPhone 7 segna la fine del 'vecchio' jack audio. Il cavetto con la punta metallica con alle spalle oltre 100 anni di storia, e ancora oggi usato per connette gli auricolari al telefono sparisce e l’audio diventa wireless grazie ai nuovi AirPods, auricolari senza fili capaci di gestire la voce, eliminare il rumore di sottofondo, garantire una considerevole autonomia e ricaricarsi non appena riposti nel loro cofanetto. Il vero compito dell’Phone 7, però, è quello di invertire una battuta d’arresto segnata dalla versione precedente che ha un po’ sofferto nelle vendite.

La ragione però, spiegano anche gli analisti di Idc, sta anche nel fatto che il mercato mondiale degli smartphone è ormai saturo. Nel 2016 la crescita del settore sarà solo dell’1,6% con 1,46 miliardi di pezzi venduti rispetto al 2015, quando si era registrato invece un +10,6% sull’anno precedente. Inoltre la crescita del mercato, stimano gli analisti, si basa sempre di più sulla sostituzione dei vecchi apparecchi piuttosto che sui nuovi utenti. Difficile quindi che novità, seppure eclatanti, siano in grado di modificare questo corso a breve.

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